Sarkozy e l'sms per annullare le nozze Cecilia: "Mai ricevuto nulla da Nicolas"

{{IMG_SX}}Parigi, 8 marzo 2008 - Il presidente francese Nicolas Sarkozy non inviò nessun sms all'ex moglie Cecilia Ciganer-Albeniz, promettendole di annullare le imminenti nozze con Carla Bruni se lei fosse ritornata da lui. A fornire questa versione è stata la stessa ex 'première dame de France', dichiarando di non aver ricevuto aln messaggio.

Il giornalista de 'Le Nouvel Observateur', Airy Routier, che aveva pubblicato il 6 febbraio la notizia sul sito 'on line' del settimanale, ''prende atto della verità ufficiale'', e aggiunge: ''Osservo che questa precisazione è un po' tardiva, arriva dopo un mese, ne prendo atto. Ora c'è una verità ufficiale, io ho la mia, ognuno deciderà".

L'ex signora Sarkozy è stata ascoltata dalla polizia di Parigi in qualità di testimone dopo la denuncia per 'falso' sporta dal presidente francese contro il sito de 'Le Nouvel Observateur'. Cecilia ha smentito l'esistenza di questo sms, aggiungendo, secondo una fonte vicina all'inchiesta, citata dal quotidiano Le Parisien, di ''non aver mai ricevuto nessun messaggio di questo tono'' dal suo divorzio nell'ottobre scorso.

Chiusa la parentesi, Cecilia è subito partita alla volta di New York, dove nei prossimi giorni è previsto il suo matrimonio con il pubblicitario Richard Attias.

L'avvocato di Sarkozy, Thierry Herzog, ha commentato con soddisfazione la testimonianza dell' ex first lady: ''E' una conferma di quello che sapevamo già, questo sms è una pura invenzione''.

Routier, sentito dagli inquirenti il 21 febbraio scorso, aveva ammesso in quell'occasione di non avere visto l'sms con i propri occhi, ma di avere avuto la notizia da ''fonti attendibili'' che non ha rivelato. Ed oggi, intervistato da radio Rtl, il giornalista ha confermato di avere ''fiducia'' nelle sue fonti ed ha escluso la possibilità di ''chiedere scusa''.

La procura di Parigi ha ora tre possibilità: la scelta fra una richiesta di indagine supplementare, una archiviazione senza seguito o un infine un rinvio a giudizio del giornalista, ''se il magistrato - osserva una fonte giudiziaria - ritenesse di avere elementi a sufficienza''.