Usa, nazionale calcio femminile pagata come quella maschile. Rapinoe: "Cambiati in meglio"

Giocatrici vincono causa per discriminazione retributiva contro US Soccer Federation, ottenendo risarcimento di 24 milioni di dollari. La stella della nazionale esulta: "Vittoria per le nuove generazioni"

Megan Rapinoe

Megan Rapinoe

Roma, 22 febbraio 2022 - "Il calcio americano è cambiato in meglio". Esulta con gioia la stella della nazionale americana Megan Rapinoe, commentando la notizia della parità di stipendi, intesi come bonus e premi (gli ingaggi i quanto tali continueranno a pagarli i club), tra le nazionali di calcio americane maschili e femminili.  Le giocatrici della nazionale femminile degli Stati Uniti hanno infatti vinta la causa per discriminazione retributiva contro la US Soccer Federation (la Federazione di calcio statunitense), ottenendo un risarcimento di 24 milioni di dollari, la maggior parte dei quali copriranno gli arretrati del loro stipendio.

"È una giornata davvero fantastica", ha aggiunto Rapinoe. E la sentenza è storica: conclude una lotta durata anni tra la federazione e le giocatrici, tra le cui fila erano anche le vincitrici della Coppa del Mondo 2019. Ora si attende solo l'approvazione dl tribunale distrettuale. "Una cosa del genere non accadrà mai più - ha concluso Rapinoe -. E possiamo andare avanti nel rendere il calcio il miglior sport possibile in questo paese. È una vittoria per le nuove generazioni".

Ma nonostante i passi avanti, la strada della disparità salariale è ancora lunga. Sebbene la federazione nazionale possa controllare la quantità di denaro incanalata alle sue squadre nazionali, infatti, non ha alcun controllo sul montepremi della Coppa del Mondo, in mano alla FIFA, che continua a mantenere una drastica differenza tra i premi elargiti alle giocatrici e quelli dati ai giocatori.