Ucraina, Zelensky ora vuole Mariupol. Mosca sceglie il generale più spietato

Kiev cerca di aprire un terzo fronte per sfondare le linee russe a sud. Decisivo l’appoggio logistico Usa. Il Cremlino cambia il comandante delle operazioni. Nel curriculum di Surovikin i massacri in Siria e Cecenia

Roma, 9 ottobre 2022 - L’Ucraina vorrebbe aprire un terzo fronte prima dell’inverno mentre la Russia conta di stabilizzare le avanzate ucraine e per questo ha scelto un nuovo comandante dell’operazione militare speciale. È il generale Sergei Surovikin, 55 anni, siberiano, ribattezzato dai blogger militari russi ’generale Armageddon’ per il suo approccio duro e anticonvenzionale mostrato prima in Cecenia nel 2004 al comando del 42° guardie e poi in Siria, dove nel marzo 2017 assunse la guida della forza di spedizione e ottenne grandi successi usando in maniera indiscriminata l’aviazione.

Ex spetsnaz in Afghanistan, per il lavoro fatto in Siria si meritò la stella dorata di eroe della Russia e il comando delle forze aerospaziali. Ma anche Surovikin – che ha nel suo curriculum la macchia, perdonata da Eltsin, di aver partecipato nel 1991 al golpe contro Gorbaciov per il quale fece 7 mesi di carcere – che da giugno comandava il settore sud dell’intervento in Ucraina, non potrà fare miracoli: le truppe da lui guidate a Lyman sono state costrette ad una ritirata solo sette giorni fa.

Civili ucraini imparano a mascherarsi durante l'addestramento (Epa)
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Le truppe ucraine hanno riconquistato praticamente tutta le regione di Kharkiv e si sono saldamente attestate oltre il fiume Oskil, minacciando Svatove e Kreminna, mentre nel Donbass ’storico’ reggono la pressione russa e nel Kherson settentrionale sono avanzate fino alla linea tra Davydiv Brid e Mylove. L’effetto sorpresa è però esaurito in entrambi i quadranti e ulteriori avanzate sarebbero difficili. Cosi gli ucraini meditano di ’sparigliare’ e lanciare un attacco nel fronte sud, tra la regione di Zaporizhzhia e quella di Donetsk, in direzione di Polohy e quindi del tratto di costa tra Yalta e Berdiansk, sul mare d’Azov. La zona è relativamente poco presidiata.

L’obiettivo sarebbe quello di spezzare la continuità territoriale tra Crimea/Kherson e il Donbass e poi puntare a ovest verso Melitopol e ad est verso Mariupol. I russi ne sono consci ma non hanno abbastanza truppe per arginare gli ucraini a Kerson e nel nord del Donbass e contemporaneamente bloccare un terzo fronte. Anche per questo attendono con impazienza i 300mila riservisti, sperando che gli ucraini non scelgano di usare unità della riserva e decidano di attaccare. Cosa possibile, perché grazie alle informazioni satellitari fomite dagli americani, gli ucraini attaccano con successo dove le forze russe sono inferiori di almeno due, se non tre o quattro a uno. E così rompono i fronti e con truppe meccanizzate molto mobili avanzano.

Un ucraino sulla linea del fronte nel sud dell'Ucraina
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