Sergei Surovikin, chi è il nuovo comandante russo dell'operazione militare in Ucraina

Noto nell'esercito col soprannome di 'generale Armageddon', la sua nomina arriva dal ministero della Difesa russo, poche ore dopo l'esplosione del ponte di Crimea

Vladimir Putin decora il Comandante delle truppe russe in Siria, Sergei Surovikin (Ansa)

Vladimir Putin decora il Comandante delle truppe russe in Siria, Sergei Surovikin (Ansa)

Mosca, 8 ottobre 2022 - Serhei Surovikin è il nuovo comandante dell'operazione militare speciale in Ucraina. La notizia arriva poco dopo l'esplosione sul ponte di Kerch in Crimea e il ministero della Difesa ufficializza così una posizione su cui finora aveva mantenuto il massimo riserbo. 

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Ma proprio con l'ufficializzazione di questo cambio di guardia, sarebbero iniziati diversi arresti di personale militare, effettuati dalle unità d'elite della polizia e della Guardia nazionale russa. Sono indiscrezioni dell'intelligence ucraina a Mosca riportate da diversi media ucraini tra cui il Kyiv Independent e l'agenzia Unian. Stando alle informazioni d'intelligence, che non trovano per ora conferme a Mosca, il traffico risulta bloccato in città e tutte le unità militari della capitale sono state poste in stato di allerta.

Se queste indiscrezioni trovassero conferma, sarebbe già un'informazione rilevante per provare a comprendere meglio il calibro di questa nomina. Infatti, Sergei Surovikin, classe 1966 originario di Novosibirsk, è noto nell'esercito col soprannome di 'generale Armageddon', secondo quanto riferiscono alcuni canali Telegram russi, specializzati in questioni militari. Inoltre, ha grande esperienza di combattimento: è veterano della guerra civile in Tagikistan negli anni '90, della seconda guerra in Cecenia negli anni 2000 e dell'intervento russo in Siria lanciato nel 2015.

Dal 31 ottobre 2017 Surovikin è a capo delle Forze aerospaziali. Nel 2021, il presidente russo Vladimir Putin gli ha conferito il grado di generale e in questi mesi è stato a capo del distretto militare meridionale nell'aerea di quella che Mosca chiama "operazione speciale" in Ucraina. È noto, tra le altre cose, per il basso numero di perdite che subiscono di solito le sue truppe. Il giornale Novaya Gazeta ha ricordato che nel 1991, Surovikin, per decisione del Comitato di emergenza statale - come si autodefinì allora il gruppo che si mise alla testa del fallito golpe - guidò personalmente una colonna di veicoli blindati, che durante il putsch di agosto schiacciarono alcuni manifestanti. Per questo fu arrestato e ha trascorso circa sette mesi nel centro di detenzione preventiva di Matrosskaya Tishina.

Il predecessore di Surovikin

Il nome del predecessore di Surovikin non è mai stato rivelato ufficialmente, ma secondo i media russi si trattava del generale Aleksnder Dvornikov, anche lui veterano della seconda guerra cecena e comandante delle Forze russe in Siria dal 2015 al 2016. A fine giugno l'intelligence britannica aveva già riferito della nomina di Surovikin a capo del gruppo dell'esercito meridionale (Sgf), al posto di Dvornikov. Secondo Londra il nuovo responsabile militare dell'offensiva è "da trent'anni bersaglio di accuse di corruzione e brutalità".

La decisione del cambio di guardia, resa insolitamente pubblica da Mosca, arriva dopo una serie di battute d'arresto dell'esercito russo in Ucraina, che hanno provocato critiche all'interno dell'establishment. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha biasimato in particolare il comando militare, mentre un parlamentare ed ex militare, Andrei Kartapolov, ha pubblicamente invitato l'esercito a "smetterla di mentire" sulle sue sconfitte.

Il passato di Surovikin

Prima dei successi agli ordini di Putin, nel passato di Surovikin ci sono molti punti oscuri. Nel caos seguito al collasso dell'Unione Sovietica, il generale è finito per due volte indagato: la prima nell'agosto 1991 durante il fallito golpe a Mosca, quando rimase nel penitenziario di Matrosskaya Tishina per sette mesi con l'accusa di aver ucciso tre manifestanti alla guida di una colonna di blindati, da cui uscì indenne e con una promozione; la seconda nel 1995, subendo prima una condanna a un anno di libertà vigilata per traffico di armi e munizioni senza autorizzazione, seguita da una completa riabilitazione con il ritiro delle accuse.

Nel suo curriculum ci sono anche episodi di violenza tra commilitoni, da cui ancora una volta è uscito con la fedina intonsa. Nel marzo 2004 venne accusato di aver picchiato il tenente colonnello Viktor Chibizov, mentre il mese dopo il colonnello Andrei Shtakal si sparò un colpo di pistola davanti a lui dopo alcune sue presunte critiche. Ombre che non ne hanno oscurato la successiva carriera militare. Fino alla nomina annunciata oggi, su cui lo zar scommette tutto per rovesciare le sorti di un conflitto sempre più decisivo anche per le sue.