Stazione spaziale internazionale, i russi lasciano, Nasa dispiaciuta: la storia

La Russia lascerà entro il 2024, ma la Nasa replica di non aver ricevuto nulla di ufficiale. Gli Stati Uniti: "Deplorevole il ritiro a sorpresa"

La Stazione Spaziale Internazionale (Ansa)

La Stazione Spaziale Internazionale (Ansa)

Washington, 26 luglio 2022 - Pare sia arrivata la notizia che la Nasa non voleva sentire: la Russia lascerà la Stazione spaziale internazionale (Iss) nel 2024, dopo aver "adempiuto a tutti i suoi obblighi nei confronti dei suoi partner". Ad annunciarlo, nel corso di un colloquio con il presidente Vladimir Putin, è stato Yuri Borisov, nuovo presidente dell'agenzia spaziale governativa di Mosca, nota come Roscosmos. Una notizia amara dopo che solo qualche giorno fa AstroSamantha è stata la prima donna europea protagonista della passeggiata spaziale, insieme al collega russo Artemyev.

Ma la Nasa non ne ha dato conferma. Robyn Gatens, direttrice dell'Iss per la Nasa, ha fatto sapere che l'agenzia "non ha ricevuto nulla di ufficiale sulla notizia comunicata oggi" e ha aggiunto che la Russia, proprio come gli Usa, "sta pensando alla transizione" verso il futuro, che potrebbe implicare lo sviluppo di strutture diverse dalla Stazione spaziale. Non è quindi detto che la decisione di Roscosmos sia un nuovo passaggio delle crescenti tensioni fra Mosca e Washington nel contesto dell'offensiva russa in Ucraina, lanciata a partire dallo scorso 24 febbraio. Borisov, che ha assunto l'incarico da dieci giorni però, ha riferito che la decisione dell'addio alla Iss "è già stata presa", stando a quanto riporta l'agenzia Ria Novosti. 

Così, è arrivato anche il commento degli Stati Uniti che, nelle parole del portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, ritengono "deplorevole" il ritiro a "sorpresa" della Russia dall'Iss. John Kirby, portavoce della Casa Bianca, ha tra l'altro giudicato il ritiro come se non fosse "una mossa prudente". "Da parte nostra, rimarremo impegnati a lavorare con tutti i partner dell'Iss per garantire il funzionamento e la sicurezza della missione", ha sottolineato.

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Le motivazioni della Russia

"Sapete che stiamo lavorando nell'ambito della cooperazione internazionale sulla Stazione Spaziale Internazionale. Naturalmente rispetteremo tutti gli impegni presi con i nostri partner, ma la decisione di lasciare questa stazione dopo il 2024 è stata presa", ha detto Borisov durante l'incontro con Putin. "Penso che per quella data avremo già iniziato a lavorare alla costruzione della stazione spaziale russa", che "sarà una priorità fondamentale negli sforzi di esplorazione spaziale pilotata di Roscosmos", ha dichiarato Borisov.

La risposta della Nasa

La direttrice Gatens ha sottolineato, parlando dei rapporti con i russi, che "sono stati buoni partner, come lo sono tutti i nostri partner, e vogliamo continuare la collaborazione per far funzionare la stazione spaziale fino alla fine del decennio".  A chi le chiedeva se volesse mettere fine ai "rapporti spaziali" tra Usa e Russia dopo l'annuncio di Mosca ha risposto: "No, assolutamente no".  Ad ogni modo, anche la Nasa sta pensando di mettere fine al progetto per concentrarsi di più sui programmi spaziali commerciali, ma non prima del 2030.

La Stazione spaziale internazionale

La National Aeronautics and Space Administration (Nasa), l'agenzia spaziale governativa americana, gestisce uno dei settori che costituiscono la struttura spaziale. Il settore, interconnesso a quello americano, è diretto e operato da Mosca. La stazione ospita poi altre tre agenzie: l'europea ESA, la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC. La costruzione di Iss, che orbita a un'altitudine compresa fra i 330 e i 410 chilometri orari, è iniziata nel 1998. La struttura ospita personale umano dal novembre 2000 ed è ritenuta un esempio riuscito di cooperazione russo-americana post Guerra fredda, nata proprio come simbolo della fine della guerra.