Accordo Usa-Ue: banche russe fuori da Swift

Gli alleati occientali hanno deciso nuove sanzioni finanziarie contro la Russia

Roma, 26 febbraio 2022 - Gli alleati occidentali hanno deciso nuove sanzioni finanziarie contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina e hanno deciso di escludere le banche russe da Swift. L'annuncio è stato dato con una dichiarazione congiunta. "Noi, i leader della Commissione Europea, di Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti condanniamo la guerra decisa da Putin e gli attacchi alla nazione sovrana e al popolo ucraino" e "siamo con il governo ucraino e il popolo ucraino nei loro sforzi eroici per resistere all'invasione". 

L'Ue, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e il Canada si "impegnano ad agire contro gli individui e le entità che facilitano la guerra in Ucraina. In particolare ci impegnano a prendere misure" per mettere fine alla procedura che "consente ai ricchi russi legati a Mosca di diventare cittadini dei nostri paesi e guadagnare accesso ai nostri sistemi finanziari" tramite i cosiddetti 'passaporti d'oro'.

A inizio giornata anche Italia e Ungheria hanno fatto sapere di essere pronte ad allinearsi su un'eventuale decisione in questo senso da parte dell'Unione europea. In particolare oggi, il premier Mario Draghi "ha ribadito al presidente ucraino Zelensky che l'Italia appoggia e appoggerà in pieno la linea dell'Unione Europea sulle sanzioni alla Russia, incluse quelle nell'ambito Swift", ha riferito una nota di Palazzo Chigi. Mentre il paese rimasto finora più riluttante è la Germania. Ma messa all'angolo dal coro sempre più rumoroso di critiche sia in patria che fuori, anche Berlino ha iniziato ad aprire una porta all'esclusione di Mosca dal sistema internazionale delle transazioni finanziarie gestito dalla Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication

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La "battaglia dello Swift" secondo molti, una volta messa in atto, potrebbe essere la sanzione più dolorosa per la Russia, ancora più dei carri armati che stanno devastando l'Ucraina. Sono sempre più numerose le voci in Europa secondo le quali escludere Mosca equivarrebbe a bloccare tutta l'attività bancaria della Federazione russa, tagliandola fuori dal sistema finanziario globale. Anche l'Ungheria di Viktor Orban, finora anche lui scettico, ha fatto sapere che sosterrà tutte le sanzioni targate Ue: "È il tempo di essere uniti, dobbiamo impegnarci per la pace". Berlino ha resistito fino all'ultimo. Nonostante le critiche e le tensioni sempre più forti anche in patria.

Gli analisti spiegano che il sistema Swift - utilizzato da oltre 11 mila istituzioni finanziarie in più di 200 Paesi - è fondamentale per il flusso globale di denaro: in pratica, con la "strozzatura" della Russia, su moltissime aziende tedesche l'impatto sarà pesantissimo. Il ministro alle Finanze tedesco, il liberale Christian Lindner, aveva motivato le sue "perplessita'" circa l'esclusione di Mosca dallo  Swift affermando che Berlino non sarebbe più in grado di pagare il gas (circa il 50% del suo fabbisogno di gas viene dalla Russia) e dunque finirebbe per non poterlo più importare: un lockdown del gas, insomma. Dovuto anche al fatto che non la Germania non potrebbe più effettuare transazioni verso le filiali tedesche dei colossi energetici russi. L'altro problema non da poco è la sopravvivenza delle centinaia aziende tedesche operanti sul suolo della Federazione russa.