Omicron, 183 casi in Danimarca. "Diffusione inquietante"

Fino a venerdì i contagiati confermati nel Paese erano 18. New York Times: mutazione era negli Stati Uniti già prima della scoperta

Il primo ministro Mette Frederiksen visita un centro vaccinazione in Danimarca (Ansa)

Il primo ministro Mette Frederiksen visita un centro vaccinazione in Danimarca (Ansa)

Copenaghen, 5 dicembre 2021 - Impennata di Omicron in Danimarca. L'ultimo bilancio è di 183 casi, ben 165 in più rispetto a quelli segnalati questo venerdì, quando erano solo 18 i contagi confermati e 42 i sospetti. La nuova variante del SarsCov2, responsabile del Covid 19, ha raggiunto una "diffusione inquietante", secondo le autorità sanitarie danesi. In Italia, i casi finora sequenziati sono 9. 

Sempre oggi gli Stati Uniti hanno fatto sapere che la Omicron era già presente a New York e nel Paese prima ancora di ricevere il suo nome. Lo rivela il New York Times, riferendo il caso di un analista sanitario di Minneapolis che dal 19 al 21 novembre ha partecipato con altre 53mila persone ad una convention a Manhattan risultando positivo il 23 novembre: un giorno prima che gli scienziati venissero a conoscenza della nuova variante nell'Africa australe, cui l'Oms non aveva ancora dato un nome. Gli esami di laboratorio hanno confermato ora la presenza delle mutazioni della Omicron. 

Sulla virulenza e contagiosità di Omicron si attendono ancora i risultati dei primi studi (il nuovo ceppo è stato isolato solo poche settimane fa, in Sudafrica). Se è probabile, secondo gli esperti, che i vaccini debbano essere adattati alla nuova mutazione, arrivano pareri rassicuranti sulla gravità dell'infezione. 

Il professor Matteo Bassetti di Genova rileva come uno studio - ancorché preliminare - dimostri che il virus mutato abbia 'pezzi' in comune con i comuni coronavirus del raffreddore. Se confermato, questo dato significherebbe che  "il Covid si sta spontaneamente indebolendo perdendo la sua forza iniziale di causare malattie gravi". 

Fabrizio Pregliasco, membro del Cts della Lombardia e direttore sanitario dell'ospedale Galeazzi di Milano, fa notare che "abbiamo ancora bisogno di una settimana per ultimare le analisi e gli studi", ma che "dalle informazioni che abbiamo oggi (Omicron ndr) sembra più contagiosa ma con una casistica clinica meno importante. Ciò vuol dire che il virus si sta adattando meglio all'ospite con minori effetti in termini di possibili gravi conseguenze e di mortalità".

In base a quanto spiegato alla Bbc dal direttore dell'Istituto di ricerca sudafricano, il prof. Willem Hanekom, la variante di Omicron sarebbe altamente trasmissibile, ma avrebbe meno dell'1% di possibilità di reinfezione. I genere si traduce in una malattia "più lieve". Hanekom predica comunque prudenza: "Voglio dire che dobbiamo essere cauti: questi sono i primi giorni".