Istanbul, 7 febbraio 2023 - Ha perso tutto ma è viva. Una bimba appena nata - ancora legata al corpo della madre tramite il cordone ombelicale - è stata estratta da sotto le macerie di Jindayris, nel nord della Siria, al confine con la Turchia, una delle più colpite dal sisma.
La neonata era intrappolata fra i resti della sua casa, crollata nel devastante terremoto di ieri. Le foto, scattate da Rami al Sayed per Afp, la ritraggono placida dentro una culla termica in una clinica di Afrin. E' la più piccola della sua famiglia eppure è l'unica sopravvissuta, come riporta l'Ansa. Il padre, le tre sorelle, suo fratello, e la zia non ci sono più. Anche la madre non ce l'ha fatta: ma ha fatto in tempo a darle la vita.
"Abbiamo sentito un rumore mentre stavamo scavando - ha raccontato chi ha soccorso la bambina - abbiamo ripulito e trovato questa piccolina, grazie a Dio. Abbiamo tagliato il cordone ombelicale e mio cugino l'ha portata in ospedale". In un video che circola sui social si vede un uomo che porta via la neonata coperta di polvere in mezzo alle macerie, mentre un altro gli lancia una coperta per coprirla.
La piccola è sotto osservazione. Ora le vengono somministrate vitamine tramite la flebo. Le sue condizioni sono stabili, dicono i medici.
Un miracolo in mezzo all'ecatombe. Ma alla notizia di una bambina salvata fanno da contrappunto le immagini tragiche di bambini morti. Secondo l'Unicef potrebbero essere migliaia tra Siria e Turchia. "Sappiamo che decine di scuole, ospedali e altre strutture mediche ed educative sono state danneggiate o distrutte", afferma da Ginevra il portavoce James Elder. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in totale vittime potrebbero essere più di 20.000.
