Chi è Liz Truss, la nuova premier inglese. Dalla Brexit al paragone con la Thatcher

Conservatrice classe '75, è stata ministra degli Esteri nel governo di Boris Johnson. Ha promesso massicci tagli alle tasse e aumenti della spesa per la difesa

Londra (Inghilterra), 5 settembre 2022 - Liz Truss è il nuovo premier inglese. L'ex ministra degli Esteri britannica è stata eletta alla guida del governo inglese e si insedierà a Downing Street già da martedì. Truss è la terza donna a prendere la leadership governativa in Inghilterra: prima di lei Margaret Thatcher e Theresa May.

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Dopo le dimissioni di Boris Johnson, ecco il quarto premier dopo il referendum sulla Brexit del 2016. "Realizzerò un piano coraggioso per tagliare le tasse e far crescere la nostra economia - ha detto nel corso del discorso subito dopo la proclamazione della sua vittoria nelle primarie Tory-. Risponderò alla crisi energetica, occupandomi delle bollette delle persone, ma anche affrontando i problemi a lungo termine che abbiamo sull'approvvigionamento energetico".

Truss ha rivolto un appassionato omaggio al suo predecessore Boris Johnson: "Boris tu hai portato a compimento la Brexit, hai realizzato la campagna vaccinale contro il Covid, hai distrutto Jeremy Corbyn e hai affrontato Vladimir Putin. Sei ammirato da Kiev a Carlisle".

Chi è Liz Truss

Nata a Oxford il 26 luglio 1975, Liz Truss è considerata la nuova 'Lady di ferro' dopo Margaret Thatcher. Appartenente al partito conservatore, Truss hè figlia di un professore di matematica e di un'infermiera. Dopo aver studiato in un liceo pubblico a Leeds, si è formata laureandosi in filosofia, politica ed economia presso l'Università di Oxford. Prima di entrare in politica, ha lavorato per la multinazionale dell'energia Shell e per l'azienda di teleconomunicazionui Cable and Wireless.

Politicamente ha fatto da prima parte dei liberaldemocratici, chiedendo anche l'abolizione della monarchia, poi è diventata una conservatrice, sposando le idee della Thatcher con cui i parallelismi si sprecano. Dalla foto a bordo di un carro armato dell'esercito britannico, alla camicetta con un fiocco in perfetto stile thatcheriano indossata in passato nel corso di un dibattito in tv.

Ha sedotto la base del suo partito, soprattutto l'ala destra, promettendo massicci tagli alle tasse e adottando un tono molto duro contro i sindacati. E' anche pronta ad aumentare la spesa per la difesa. Dovrà risollevare ora le sorti di un Paese che attraversa una crisi così pesante che non si vede dai tempi della Thatcher: un'inflazione ormai a doppia cifra, l'aumento dei prezzi dell'energia che impoverisce milioni di persone, il sistema di immigrazione allo sbando, scioperi che si stanno diffondendo e servizi pubblici chiave, dalle ambulanze alla polizia, in difficoltà crescente.

Prima di essere eletta nel 2010 nel seggio di Southwest Norfolk, per due volte era andata a vuoto alle elezioni per il Parlamento. Ha fatto parte dell'ultimo governo di Boris Johnson, assumendo prima l'incarico di segretaria al commercio, poi il ruolo di ministra degli Esteri. Il tema della Brexit? Lo ha abbracciato in ritardo. Infatti in precedenza si era schierata nel fronte di coloro che volevano che il Regno Unito rimanesse nell'Unione Europea. Da ministra degli Esteri si è schierata apertamente a favore dell'Ucraina nella guerra in corso contro la Russia e delle dure sanzioni nei confronti di Mosca. Quando le era stato chiesto un suo difetto, la grande favorita sin dall'inizio a vincere la carica di leader del partito Tory, aveva risposto senza esitazione: "Penso di essere un po' implacabile".