Ucraina, Gazprom minaccia taglio alle forniture di gas. Nuovi raid su Kherson

Perquisizione del Monastero delle Grotte a Kiev, Cremlino: "Azione di guerra". La Russia ufficializza il ritiro dal Consiglio d'Europa. Attacco nella regione di Zaporizhzhia, un morto e due feriti. "Non ci sono progressi" sulla zona di sicurezza attorno alla centrale nucleare

Roma, 22 novembre 2022 - Un'altra giornata di bombardamenti e blackout in Ucraina. Pesanti combattimenti sono in corso tra russi e ucraini sulla penisola di Kinbourne, territorio sulla riva sinistra del fiume Dnipro, a sud di Mykolaiv, mentre nuovi raid colpiscono Kherson, che rischia di rimanere senza elettricità fino a marzo. In vista dell'inverno, il governo ha avviato l'evacuazione dei residenti. E la crisi energetica si aggrava sempre di più: Gazprom sta minacciando di tagliare le forniture di gas russo attraverso l'Ucraina, perché sostiene che Kiev trattenga parte del metano destinato alla Moldavia. La replica: "Trasferiti tutti i volumi". Ursula von der Leyen ha annunciato l'erogazione di altri 2,5 miliardi di euro all'Ucraina per affrontare i problemi più urgenti, mentre la Russia ha ufficializzato il suo ritiro dal Consiglio d'Europa, principale istituzione intergovernativa in materia di difesa e rafforzamento dei diritti umani. I servizi d'intelligence ucraini hanno perquisito un monastero della Chiesa ortodossa russa a Kiev per sospetti legami con Mosca: "un atto intimidatorio" secondo la Chiesa, "un'azione di guerra" nelle parole del Cremlino. "Alla luce degli sviluppi della guerra e dei visibili e crescenti fallimenti della Russia, dobbiamo essere pronti a un'escalation", avverte il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.

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Sommario

Una donna visita le tombe dei soldati ucraini a Lviv, 21 novembre 2022 (Afp)
Una donna visita le tombe dei soldati ucraini a Lviv, 21 novembre 2022 (Afp)

Gazprom minaccia taglio a forniture

Gazprom, multinazionale controllata dal governo russo, minaccia di ridurre da lunedì i flussi di gas attraverso l'Ucraina: è l'ultima rotta verso l'Europa, attraverso la quale ogni giorno transitano 42 milioni di metri cubi di gas russo. La decisione è stata presa a seguito delle accuse nei confronti dell'Ucraina, che tratterrebbe parte del metano destinato alla Moldavia.

"Dalle 10 del 28 novembre Gazprom inizierà a ridurre la fornitura di gas al gis (stazione di compressione, ndr) di Sudzha per il transito attraverso l'Ucraina per un quantitativo pari a quello giornalmente non consegnato", afferma il fornitore sul suo canale Telegram. "Il volume di gas fornito da Gazprom a Sudzha per il passaggio alla Moldavia attraverso il territorio dell'Ucraina eccede il volume fisico consegnato al confine dell'Ucraina con la Moldavia", accusa Gazprom, che imputa all'Ucraina di aver trattenuto a novembre 24,945 milioni di metri cubi di gas, per un totale cumulato di 52,52 milioni di metri cubi. La mossa, che coincide con l'avvio in Europa della stagione termica, contribuisce al rialzo del prezzo del gas ad Amsterdam, dove i future Ttf avanzano del 2,6% a 119,1 euro al megawattora. 

Russia ufficializza il ritiro dal Consiglio d'Europa

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un documento che ufficializza il ritiro della Russia dal Consiglio d'Europa, già deciso nel marzo scorso. Putin ha infatti firmato un decreto per la rimozione di Ivan Soltanovsky dalla carica di rappresentante permanente di Mosca presso l'organizzazione con sede a Strasburgo. Ne dà notizia l'agenzia Tass. 

Perquisito monastero di Kiev, sospetti legami russi

I servizi d'intelligence ucraini hanno compiuto un raid nel monastero di Pechersk Lavra (noto anche come Monastero delle Grotte) a Kiev, nell'ambito di un'operazione per "contrastare azioni sovversive da parte dei servizi speciali russi". Il complesso religioso è sede del patriarcato di Mosca, ala della chiesa ortodossa ucraina sostenuta dalla Russia. Agenti hanno perquisito le borse dei fedeli e controllato i documenti di identità. L'operazione rientra nel lavoro sistematico dell'intelligence ucraina, con l'obiettivo di impedire l'uso del monastero come "centro del mondo russo" e fugare sospetti "sull'uso dei locali per ospitare gruppi di sabotaggio e ricognizione, cittadini stranieri, deposito di armi". Situato nel sud della capitale ucraina, il monastero dell'11esimo secolo è sito Unesco.

Un portavoce della Chiesa ortodossa russa ha condannato l'"atto di intimidazione" contro i fedeli ucraini. Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, le autorità ucraine sono "da tempo in guerra con la Chiesa ortodossa russa, e direi che questo dovrebbe essere considerato come un altro anello nella catena di queste azioni militari contro l'ortodossia russa".

Blackout a Kherson, stallo a Zaporizhzhia

La situazione è drammatica nelle aree liberate della regione di Kherson. A causa dei continui attacchi alle infrastrutture (che continuano anche oggi), è molto probabile che i residenti debbano convivere con i blackout almeno fino alla fine di marzo, secondo quanto riferito da Sergey Kovalenko, responsabile del principale fornitore privato di energia Yasno di Kiev. Con l'arrivo dell'inverno, il governo ha avviato l'evacuazione degli abitanti verso altre regioni. Intanto testimonianze scioccanti raccolte dal Guardian parlano di una discarica della città, dove le truppe russe gettavano i cadaveri dei loro soldati morti in battaglia e li bruciavano. I residenti hanno riferito di aver visto camion russi arrivare al sito trasportando sacchi neri che venivano poi dati alle fiamme, riempiendo l'aria di "un terrificante odore di carne bruciata".

Per quanto riguarda la centrale nucleare di Zaporizhzhia, "non ci sono progressi significativi", ha riferito Dmitry Peskov. Durante gli ultimi giorni l'area della centrale è stata colpita da bombardamenti diverse volte, per i quali Mosca e Kiev si accusano a vicenda. L'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) ha mandato ispettori sul posto per determinare se ci sono eventuali danni. Oggi, invece, in un altro attacco russo che ha colpito la regione, è morta una persona e due sono rimaste ferite. Lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleksandr Starukh, come riportano i media ucraini. "Un colpo diretto su un punto di distribuzione di aiuti umanitari ha ucciso un'assistente sociale e ferito altre due donne", ha scritto Starukh.

Nel frattempo pesanti combattimenti sono in corso tra russi e ucraini sulla penisola di Kinbourne, territorio sulla riva sinistra del fiume Dnipro, a sud di Mykolaiv. La portavoce del Comando meridionale dell'esercito ucraino, Natalia Goumeniouk, ha affermato che "un'operazione militare è attualmente in corso nella penisola ma per il momento non vengono forniti dettagli". Le unità ucraine, ha detto il governatore Vitaly Kim, stanno cercando di liberare tre cittadine a pochi chilometri dalla città meridionale di Mykolaiv, "poi i russi saranno fuori dall'intero distretto", ha riferito Espreso Tv.