Ucraina, a Putin servono forze fresche. Ecco cosa può fare ora. Gli scenari

Le opzioni sono la mobilitazione (parziale o generale) o il richiamo dei coscritti. La Russia ha già impiegato l'80% dei suoi battaglioni

Uno dei tanti tank russi distrutti in Ucraina (Ansa)

Uno dei tanti tank russi distrutti in Ucraina (Ansa)

Roma, 10 maggio 2022. La Bielorussia ha schierato le forze speciali al confine con l’Ucraina, la Casa Bianca si aspetta che la guerra sarà ancora lunga. E l’intelligence americana avverte: Putin non si fermerà al Donbass, ma porterà la guerra fino in Transnistria, la regione separatista della Moldavia. Ma dopo il fiacco discorso pronunciato alla parata del giorno della vittoria, quali opzioni restano allo zar? L’invasione è di fatto diventata una guerra d’attrito. E senza una precisa strategia, quanto a lungo può ancora combattere la Russia?

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L’ora delle scelte

Mosca nelle prossime settimane dovrà prendere una decisione sulla mobilitazione di massa. La Russia ha già impiegato l’80% dei suoi battaglioni e non ha abbastanza soldati a contratto per ruotare le truppe. Senza il necessario riposo e ricambio, le offensive si faranno sempre più deboli e il rischio di perdite aumenta. Il morale dei russi è sotto i tacchi, tanto che secondo i servizi segreti occidentali, diversi militari di medio rango hanno iniziato a disobbedire agli ordini.

Il richiamo dei coscritti

Una delle opzioni che ha il presidente russo, se non dovesse optare per la mobilitazione di massa, è autorizzare l’impiego dei coscritti attualmente in servizio. Secondo i calcoli dell’Institute for the Study of war, parliamo di circa 260mila uomini, di cui una buona parte è già in Ucraina e il cui livello di preparazione è abbastanza scarso.

La mobilitazione

Il presidente russo potrebbe anche optare per una piena mobilitazione (a livello nazionale) o parziale (riguardante solo alcune regioni). Ma qual è il livello dei riservisti russi? Scadente è un eufemismo. Secondo uno studio della Rand Corporation, nel 2019 i riservisti pronti a entrare in azione (a un livello paragonabile a quello occidentale) erano appena tra i 4 e i 5.000. Le esercitazioni sono poche e coinvolgono un numero molto basso di unità.

Le necessità al fronte

Ma di quanti uomini ha bisogno la Russia? Secondo il Gruppo Wagner, che sul suo profilo Telegram si è lamentato ufficialmente per la drammatica situazione al fronte, per vincere la guerra serviranno almeno tra i 600 e gli 800mila uomini. Una cifra che è davvero difficile raggiungere senza la mobilitazione generale. Anche perché senza nuove forze, che saranno comunque di qualità inferiore dei soldati a contratto, la Russia farebbe davvero fatica a mantenere i territori che attualmente controlla in Ucraina.

La mobilitazione segreta

C’è anche chi ha avanzato l’ipotesi di una mobilitazione segreta. Ma può funzionare? Secondo Phillips O’Brien, professore di studi strategici all’università di St. Andrews, è molto difficile. Un esercito e uno Stato che funzionano alla perfezione faticherebbero a realizzarne una parziale. Per quello che ha dimostrato la Russia in questi mesi, sarebbe impossibile. Bisognerebbe costruire nuove strutture (o ingrandirle) e farlo senza essere pizzicati dalle osservazioni satellitari è particolarmente difficile. Inoltre convincere al totale silenzio i nuovi coscritti è impossibile.

I pericoli

Ma anche una mobilitazione di massa alla luce del sole presenta molti problemi. L’esercito ucraino ha dimostrato, anche grazie agli aiuti occidentali, di poter tener testa a quello russo e di poter infliggere gravi perdite agli avversari. Schierare forze non addestrate adeguatamente (leggi carne da cannone) sarebbe l’ennesima scelta sciagurata di Putin. Inoltre, sempre secondo O’Brian, alla Russia servirebbero almeno nove mesi per addestrare efficacemente i riservisti.

Stabilità a rischio

E soprattutto Putin dovrà tenere conto dell’umore dei russi. Una cosa è supportare la guerra dal divano, un’altra è andare al fronte. Una piena mobilitazione, come spiega Natalia Bugayova dell’Institute for the Study of War potrebbe mettere in crisi la stabilità stessa del regime.