Per approfondire:
Putin è il maggior responsabile della crisi ucraina, ma Stati Uniti e Nato non possono fare finta di nulla. Anche loro, soprattutto in passato, hanno buttato benzina sul fuocherello che si è poi trasformato nel rogo del Donbass. Bill Perry, ministro della Difesa durante la presidenza Clinton, ha le idee chiare: "Negli ultimi anni, quasi tutta la colpa può essere addossata a Putin. Ma per quanto riguarda gli anni Novanta, devo ammettere che gli Stati Uniti sono i maggiori responsabili. La prima nostra azione che ci ha messo sulla cattiva strada – aveva già confessato nel 2016 – è stata quando la Nato ha iniziato a espandersi, includendo diverse nazioni dell’est Europa, alcune delle quali confinanti con la Russia. All’epoca eravamo in buoni rapporti con la Russia e Mosca aveva iniziato ad abituarsi all’idea che la Nato potesse essere un amico piuttosto che un nemico". Ma la storia è andata diversamente e gli Stati Uniti hanno spinto sull’acceleratore, convincendo l’Alleanza atlantica ad allargare i propri confini, irritando il Cremlino. "Gorbaciov, Yeltsin e anche Putin – spiega lo storico Sergey Radchenko della John’s Hopkins University – avevano anche fatto richiesta di entrare nella Nato. Sono stati tutti ignorati. Nel 1999 si era discusso di un ingresso parziale, ma poi non se ne è fatto nulla. Se Mosca e le sue preoccupazioni fossero state prese di più in considerazione, forse le cose sarebbero potute andare meglio". Ucraina, Putin: "Interessi della Russia non negoziabili" Crisi tra Ucraina e Russia: perché Putin non ha paura delle sanzioni Professor Radchenko, negli ultimi giorni si è parlato spesso di un patto segreto in cui la Nato avrebbe accettato di non espandersi a Est. E invece… "In effetti c’era stata questa promessa, ma bisogna anche capire che erano tempi molto diversi e questo non giustifica le recenti ...
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