Ucraina, terremoto corruzione ai vertici. Vacanze in Spagna e tangenti sulle uova

Si allunga la lista degli alti funzionari che lasciano la propria poltrona. Zelensky risponde alle inchieste giornalistiche degli ultimi giorni travolgendo completamente i vertici dell'amministrazione

Kiev, 24 gennaio 2023 - Bufera politica in Ucraina. Ieri sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato "decisioni sul personale", riguardanti "dirigenti di vario livello nei ministeri e in altre strutture del governo, nelle regioni e nel sistema delle forze dell'ordine". La dichiarazione segue alcune inchieste giornalistiche che hanno fatto scoppiare uno scandalo di corruzione, il primo di questa portata dall'inizio dell'invasione russa. Dopo il discorso del presidente, diverse figure chiave dell'amministrazione statale hanno iniziato a presentare le loro dimissioni, e la lista continua ad allungarsi. Prezzi gonfiati, tangenti, vacanze e macchine costose: ecco le accuse che hanno scosso la leadership ucraina.

Il discorso serale di Zelensky, 23 gennaio 2023 (Ansa)
Il discorso serale di Zelensky, 23 gennaio 2023 (Ansa)

Zelensky dichiara guerra alla corruzione

La corruzione sembra un male endemico in Ucraina. Nell'ultima classifica annuale di Transparency International, il paese si posiziona al 122esimo posto su 180, mentre la Russia è la 136esima. Nel suo discorso, Zelensky ha promesso che "non ci sarà un ritorno al passato, a quello che facevano varie persone vicine alle istituzioni o quelli che trascorrevano una vita a rincorrere una poltrona". Il presidente ha ricordato che proprio il giorno prima ha destituito un ministro (senza fare nomi) che aveva accettato una tangente, e ha insinuato che "nei prossimi giorni" anche altri potrebbero trovarsi nella stessa situazione. E la dichiarazione ha fatto partire la valanga: alti funzionari, uno dopo l'altro, hanno cominciato a dimettersi, anticipando un'eventuale 'defenestrazione'. Il rinnovo di alcuna alte cariche dello Stato e dell'amministrazione ucraine dimostra come il governo di Kiev stia dando risposta alla "richiesta fondamentale dell'opinione pubblica di una giustizia uguale per tutti": lo ha dichiarato il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak. "Le decisioni del presidente Zelensky testimoniano quali siano le priorità dello Stato", ha concluso.

Terremoto al Ministero della Difesa

Il ministro a cui Zelensky si è riferito, secondo i media ucraini, sarebbe Vasyl Lozynskiy, vice ministro delle infrastrutture. Lozynskiy avrebbe accettato una tangente di 400mila dollari per aver truccato una gara d'appalto per l'acquisto di generatori di elettricità e di altre apparecchiature. E non sarebbe stato l'unico a provare a trarre guadagno dalla guerra. È finito nel mirino anche il ministero della Difesa, che è stato costretto a smentire di aver firmato contratti a prezzi gonfiati per prodotti alimentari destinati ai soldati. Secondo i media, il ministero compra prodotti per i militari "due o tre volte più costosi" di quelli che possono essere acquistati nei negozi al dettaglio a Kiev. Ad esempio, come ha notato il Corriere, un uovo normalmente costa 7 grivna, ma il ministero lo comprava a 17. L'inchiesta in particolare riguarda un accordo per i servizi di ristorazione nel 2023, con un importo pari a 13,16 miliardi di grivna, ovvero più di 350 milioni di dollari. Nonostante il dicastero abbia respinto le accuse dicendo che si tratta solo di un "errore tecnico", si è dimesso il vice ministro Vyacheslav Shapovalov, e si trova sotto pressione anche il titolare, Oleksii Reznikov. "Anche se le accuse sono infondate - si legge in un comunicato del ministero della Difesa sulle dimissioni di Shapovalov - questo permetterà di mantenere la fiducia della società e dei partner internazionali oltre ad assicurare l'obiettività degli sforzi per fare luce su questa vicenda".

Vacanze in Spagna e macchine donate

Caduto, inoltre, il vice procuratore generale Oleksiy Simonenko, accusato di aver fatto di recente una vacanza in Spagna. I viaggi all'estero sono vietati agli uomini ucraini in età di combattimento, costituiscono eccezione solo i motivi professionali. Ieri Zelensky ha fatto un chiaro riferimento al 'fenomeno': "Se vogliono riposare ora, lo faranno al di fuori del servizio civile. I dipendenti pubblici non potranno più recarsi all'estero per le vacanze o per qualsiasi altro scopo non governativo". Poi c'è il caso di Kyrylo Tymoshenko, numero due dello staff presidenziale. Era uno dei rari collaboratori di Zelensky ancora in carica da quando fu eletto nel 2019, e aveva il compito specifico di controllare i progetti di ricostruzione delle infrastrutture danneggiate dai bombardamenti. Tymoshenko, già coinvolto in diversi scandali prima e durante l'invasione, non ha motivato la sua 'scelta' di lasciare l'incarico, ma è stato accusato di aver utilizzato un veicolo fuoristrada donato all'Ucraina dal gruppo americano General Motors per scopi umanitari. È stato licenziato, invece, il vice leader del partito presidenziale Servo del Popolo, Pavlo Galimon, per l'acquisto di una proprietà per un prezzo superiore al suo reddito dichiarato. Come anticipato dai media, il consiglio dei ministri ucraino ha approvato la rimozione anche di cinque governatori regionali, vicini a Tymoshenko. Lo riporta il sito dell'emittente statale Suspilne, secondo la quale il provvedimento riguarda Valentin Reznichenko di Dnipropetrovsk, Oleksiy Kuleba di Kiev, Dmitry Zhyvitsky di Sumy, Alexander Starukh di Zaporozhzhia e Yaroslav Yanushevich di Kherson. 

Ue: "Lotta alla corruzione fa parte del processo di adesione"

"Abbiamo notato le dimissioni in corso tra le fila del governo ucraino, non commentiamo le indagini in corso ma possiamo dire che siamo soddisfatti che le autorità ucraine prendano sul serio questa situazione". Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue. "L'Ucraina deve rafforzare la lotta alla corruzione, specie ad alti livelli, e questo fa parte del processo di adesione: l'Ue con i suoi partner ha sostenuto l'Ucraina a rafforzare lo stato di diritto per anni", ha aggiunto. "L'Ue ha diversi livelli di controllo per essere sicura che i suoi fondi vadano dove devono andare". 

Per Mosca, invece, si tratta solo di "una nuova spartizione della torta". È il commento di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Estreri russo. Secondo Zakharova, di questa torta è rimasto solo un pezzo, ma "questi vampiri insaziabili continuano a spartirselo".