Coronavirus, nuova variante più veloce. Esperti: "Un rischio per i vaccini c'è"

Interessata "la regione che serve a esprimere la proteina 'spike', che consente al virus di entrare nelle cellule, ma anche componente principale dei vaccini"

Newcastle, tra le zone dove è stata trovata la nuova variante Coronavirus (Ansa)

Newcastle, tra le zone dove è stata trovata la nuova variante Coronavirus (Ansa)

Londra, 19 dicembre 2020 - Sulla nuova variante del Coronavirus, individuata in Gran Bretagna e che ha spinto il premier Johnson a 'cancellare' il Natale a Londra (dove è la variante Covid dominante), si sa che si diffonde più rapidamente, ma è ancora da chiarire se sia più letale e se, soprattutto, possa avere effetti negativi sull'efficacia dei vaccini. Il primo a segnalare ufficialmente il nuovo ceppo era stato il segretario alla Salute britannico, Matt Hancock, parlandone lunedì scorso alla Camera dei Comuni. 

Oggi Chris Whitty, Chief Medica Officer del Paese, in una nota ufficiale ha reso noto che "come annunciato lunedì scorso, il Regno Unito ha identificato una nuova variante di Covid-19, attraverso la sorveglianza genomica della Public Health England. E si ritiene ora che il nuovo ceppo possa circolare più velocemente, vista la rapida diffusione della variante, i dati che emergono da modelli preliminari e i tassi di incidenza in rapido aumento nel Sud-Est". Whitty ha allertato l'Organizzazione mondiale della sanità, mentre gli specialisti britannici stanno continuando ad analizzare i dati disponibili. L'impatto di questa variante è il punto: "non ci sono evidenze che suggeriscano che il nuovo ceppo causi un tasso di mortalità più elevato o che influisca sui vaccini e sui trattamenti", ha precisato l'esperto "sebbene sia in corso un lavoro urgente per confermarlo". 

Anche secondo Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Ospedale per le Malattie Infettive Spallanzani, l'Oms sta ragionando sui dati ma per il momento non esistono prove che il nuovo ceppo agirà sull'efficacia dei vaccini. Bisogna comunque aumentare la ricerca per capirla", ha concluso.

Secondo il consigliere scientifico del governo britannico Patrick Vallance i virus mutano continuamente: "ci sono molte mutazioni nel mondo. Questa è una particolare costellazione di mutamenti che riteniamo importante". E non solo in GB, ha spiegato: "Pensiamo che potrebbe essere presente in altri paesi, ma qui ve n'è una concentrazione. Potrebbe avere avuto origine qui, non lo sappiamo per certo".

Ma un rischio per i vaccini c'è

Anche per Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igm): "Non c'è nulla di sorprendente nell'aver trovato una variante del virus Sars-CoV-2 e non ci sono evidenze che dimostrino che sia più cattiva e pericolosa". Però un rischio esiste per i vaccini, come ha spiegato l'esperto: "In realtà i genetisti che guardano regolarmente le sequenze genetiche dei ceppi di coronavirus che circolano nel mondo, trovano ogni giorno nuove mutazioni. Il motivo per cui questa variante è stata oggetto di attenzione è perchè alcune delle modificazioni delle sue istruzioni genetiche riguardano la regione che serve a esprimere la proteina 'spike' che, oltre a consentire al virus di entrare nelle cellule, è anche la componente principale dei vaccini". 

Tuttavia, precisa Maga, "non ci sono ancora dati pubblicati e quindi è quasi impossibile fare valutazioni precise. Ma da quanto traspare non sembra che questa variante sia più pericolosa delle altre e non è pure certo che queste mutazioni abbiano davvero il vantaggio di farla diffondere più velocemente". E ha concluso: "Naturalmente si dovranno aspettare i risultati delle prove scientifiche, ma sappiamo che i vaccini contengono l'intera proteina spike, che quando entra nel nostro organismo viene fatta a pezzi e che ciascuno di essi può funzionare per indurre degli anticorpi. Quindi, è molto difficile che modificazioni solo in una porzione della proteina possano causare una completa resistenza ai vaccini".