Cina: bimbo di 3 anni muore in lockdown Covid per fuga di gas. Ira social

Il padre ha raccontato che gli è stato impedito di lasciare il condominio per cercare cure per il figlio, causando un ritardo che si sarebbe rivelato fatale. La polizia si è scusata

Pechino, 3 novembre 2022 - La politica Zero Covid in Cina ha fatto un'altra vittima. A innescare una nuova ondata di indignazione è la morte di un bambino di 3 anni a seguito di una fuga di gas in un complesso residenziale chiuso per il lockdown a Lanzhou, la capitale della provincia di Gansu, nel nordovest del Paese. Il padre del piccolo, Tuo Shilei, ha affermato in un post sui social che gli è stato impedito di lasciare il condominio per cercare aiuto per suo figlio, causando così un ritardo che si sarebbe rivelato fatale. 

Un uomo in quarantena a Shanghai (Ansa)
Un uomo in quarantena a Shanghai (Ansa)

La vicenda risale a martedì scorso quando si è verificata una fuga di gas nell'appartamento della famiglia e Wenxuan, il piccolo di 3 anni, ha perso conoscenza, racconta il padre alla Bbc. L'uomo è corso al Covid check-point del complesso residenziale per chiedere aiuto, ma le guardie gli hanno chiesto un tampone negativo, che il padre, disperato, non aveva. L'ambulanza non è arrivata nemmeno dopo un'ora e, a quel punto, ha deciso di prendere in mano la situazione: ha scavalcato la barriera del check-point e ha portato suo figlio in braccio in ospedale, ma il bimbo è morto poco dopo. 

Oggi la polizia locale ha presentato un resoconto dettagliato degli avvenimenti, esprimendo "sincere condoglianze". "Accettiamo con sincerità le critiche come anche il controllo dei media e degli internauti per impedire che incidenti del genere si riproducano", ha anche scritto in maniera del tutto insolita. Ma le dichiarazioni delle autorità non hanno calmato il pubblico. La storia del piccolo ha fatto il giro del web, e l'ira del popolo cinese cresce sempre di più. 

E questa è solo una tra le diverse tragedie legate alle rigidissime restrizioni in Cina: basti pensare all'incidente in cui sono morte 27 persone il mese scorso in un autobus diretto ad un centro di quarantena, alla morte per Covid di una sedicenne rinchiusa in un centro e non assistita malgrado le richieste di aiuto della famiglia, o al caso dei residenti intrappolati nei condomini sotto lockdown durante il terremoto in Chengdu. Ma il presidente Xi Jin Ping continua a difendere la sua scelta di non abbandonare la linea dura dicendo che l'approccio intransigente "mette le persone e le loro vite al di sopra di ogni altra cosa".