Roma, 2 agosto 2022 - Il leader di Al Qaeda Ayman al-Zawahiri, 71 anni, è stato ucciso in un attacco americano compiuto con un drone. L'operazione è stata condotta dalla Cia a Kabul. Al- Zawahri, una delle menti degli attacchi dell'11 settembre, aveva assunto le redini dell'organizzazione terroristica nel 2011 dopo l'uccisione di Osama bin Laden. Su di lui c'era un taglia da 25 milioni di dollari offerta dal Dipartimento di Stato Usa. Secondo un rapporto dell'Onu, fino al giugno del 2021 al-Zawahiri si nascondeva in una località di confine tra Afghanistan e Pakistan.
Le parole di Biden
L'operazione è stato un "successo totale", ha affermato il presidente Joe Biden parlando dal balcone della Blue Room. "La sua famiglia è rimasta illesa, nessuna vittima civile", ha aggiunto. "Gli Stati Uniti continuano a dimostrare la loro risolutezza e la capacità di difendere il popolo americano contro coloro che cercano dicolpirci. Abbiamo chiarito ancora una volta - ha aggiunto - che non importa quanto tempo possa essere necessario, non importa dove ti possa nascondere, se sei una minaccia agli Stati Uniti ti troveremo e ti colpiremo". E ancora: "La mia speranza è che questa azione" consenta alle famiglie delle vittime dell'11 settembre di "voltare pagina".
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La protesta dei talebani
I talebani condannano l'operazione in cui è stato ucciso il leader di Al Qaeda Ayman al-Zawahri. In un comunicato riportato dal New York Times, i talebani riferiscono che il raid è avvenuto a Kabul, nella benestante area di Sherpur. Secondo i talebani, riporta il New York Times, gli accordi di Doha vietano i raid americani.
La replica degli Stati Uniti
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ribalta le accuse e afferma che "ospitando e dando rifugio al leader di al Qaeda a Kabul, i Talebani hanno violato in modo grave gli accordi di Doha e le ripetute assicurazioni al mondo che non avrebbero permesso che il territorio afghano fosse usato dai terroristi per minacciare la sicurezza di altri Paesi". I Talebani, ha accusato ancora il numero uno della diplomazia americana, "hanno inoltre tradito il popolo afghano e il loro stesso desiderio dichiarato di riconoscimento e normalizzazione con la comunità internazionale".