Berlino, 5 maggio 2013  - Il calo demografico dei prossimi anni rischia di compromettere il benessere della Germania, poiché entro il 2025 mancheranno all’economia tedesca 6 milioni di lavoratori. Lo rivela il documento “Strategia demografica” del governo, che verrà reso noto il 14 maggio, ma del quale il settimanale ‘Focus’ anticipa il contenuto essenziale.

Per riuscire a colmare il buco di 6 milioni di lavoratori mancanti entro il 2025, il governo tedesco intende favorire l’immigrazione, mettendo in evidenza “in misura maggiore l’attrattività delle condizioni di lavoro e di vita in Germania e gli sforzi per un accrescimento della cultura dell’accoglienza”.

Meno entusiasti di questa prospettiva sembrano essere però proprio i tedeschi, poiché un sondaggio Emnid rivela che solo un tedesco su quattro (26%) è convinto che la Germania debba importare personale qualificato dall’estero, mentre il 38% è favorevole alla riduzione del numero di stranieri.

Allarmato dalle prospettive della futura scarsità di manodopera è invece Eric Schweitzer, presidente dell’Associazione delle Camere di Industria e Commercio (Dihk), secondo il quale se la Germania “non inverte la rotta, rischiamo una drammatica perdita del benessere”.

“Abbiamo bisogno ogni anno di 120mila lavoratori specializzati dall’estero in più”, spiega il manager, con il risultato che “se i nuovi arrivati portano con sé le famiglie, avremmo 300mila immigrati all’anno”. L’incaricata del governo per i problemi dell’integrazione, Maria Boehmer (Cdu), annuncia intanto che “al centro del prossimo vertice sull’integrazione ci saranno le assunzioni di più migranti nel servizio pubblico”.