Napoli, 28 marzo 2013 - Il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, ribadisce che l’Italia non smetterà di chiedere il ritorno dei due marò nel nostro paese. L’appello è stato rivolto nel corso della cermonia per il 90esimo anniversario dell’Aeronautica militare.

Voce rotta dalla commozione e lacrime quando il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola si è scusato con i due militari per non essere riuscito a riportarli in Italia constatando la loro assenza dalla festa organizzata oggi in Piazza Plebiscito nel capoluogo campano.

“Non cesseremo di chiedere con tutta l’energia che i due marò siano restituiti presto ai loro affetti e ai loro reparti”, ha detto. Rivolgendosi poi al ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, anche lui presente alla cerimonia in corso a Napoli, ha dichiarato: “Grazie per non aver abbandonato la nave nel momento della tempesta e grazie ai nostri marò Salvatore e Massimo per aver affrontato questa ulteriore prova di sofferenza. Per questo non lasceremo mai soli i nostri ragazzi fino a che la vicenda non sarà conclusa in Italia e in India”.

IL COMMENTO DI GRASSO - ‘’Se rivoglio i nostri marò in Italia? Certamente, come tutti del resto, e si farà di tutto perchè questo avvenga’’. Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, da Napoli. ‘’Sono certo - ha aggiunto - che con la cooperazione internazionale si riuscirà a ottenere questo risultato’’.

MINISTRO DIFESA DI PAOLA: RIMANDARLI IN INDIA DECISIONE COLLEGIALE - “E’ stata una scelta di governo collegiale, dolorosa e sofferta, ma il quel momento necessaria e di solidarietà”. A dirlo il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, intervenendo a Napoli alla cerimonia per il 90esima anniversario dell’aeronautica militare riferendosi alla vicenda dei due marò tornati in India. “Forse non l’avete condivisa e voglio dire qui, a Massimiliano e a Salvatore, che mi scuso per non essere stato capace di farli stare qui in questa piazza”, ha concluso il ministro.

“Non è vero che (i due marò Salvatore Girone e Massimiliano La Torre) hanno impiegato cinque ore per dire sì. La loro è stata obbedienza non a un ordine, ma alla scelta del governo e alla parola data. Hanno rispettato le istituzione e la divisa”. Ha ricordato il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola.