dal corrispondente Giovanni Serafini

Parigi, 23 agosto 2012 - In Italia il prezzo della benzina continua a crescere, in Francia invece cala: tutto merito del presidente socialista François Hollande, che ha ribadito di voler rispettare le promesse fatte in questo senso nel corso della campagna elettorale. Ieri infatti il primo ministro Jean-Marc Ayrault ha annunciato una riduzione "modesta e provvisoria" delle tasse sui carburanti, precisando che il governo sta mettendo a punto un "meccanismo permanente" il cui obiettivo sarà regolare i prezzi una volta per tutte. Ayrault non ha dato indicazioni dettagliate a questo proposito; si è limitato a dire che la riduzione del costo dei carburanti deriverà dal calo della tassa interna sul consumo dei prodotti energetici.

In pratica il governo francese ha deciso di ridurre le accise, privandosi in questo modo di un consistente reddito fiscale: una prospettiva ben poco entusiasmante per uno Stato che conosce alla pari degli altri il morso della crisi e si trova alle prese con il difficilissimo esercizio di ridurre il deficit e far quadrare i conti per l’esercizio 2013. Sembra inevitabile a questo punto un nuovo pesante giro di vite per i contribuenti, e non sarà certo il ‘modesto’ calo del prezzo della benzina a consolarli.

Il governo precedente di François Fillon aveva stimato che una riduzione del 10 per cento dell’accisa sul carburante avrebbe provocato un mancato introito di 1,25 miliardi di euro nelle casse dello Stato; di qui la scelta di non farne nulla. L’attuale ministro delle finanze Pierre Moscovici incontrerà all’inizio della prossima settimana i rappresentanti delle compagnie petrolifere e delle associazioni dei consumatori per discutere le nuove misure: in particolare Moscovici dovrà chiarire se l’opzione del congelamento dei prezzi del carburante, caldeggiata da Hollande, è stata definitivamente accantonata. I professionisti del settore sono ferocemente contrari: una scelta di questo genere, avvertono, porterebbe alla chiusura di un numero ingente di stazioni di servizio e metterebbe in crisi l’intera filiale delle raffinerie francesi.

Vista dall’Italia, dove il prezzo della super ha sfondato il tetto dei 2 euro, la diatriba appare quasi surreale: in Francia il prezzo medio del gasolio (che rappresenta l’80 per cento del totale delle vendite di carburante) è di 1,46 euro al litro; quello della super varia da 1,62 a 1,72 euro al litro. Rari i casi di picchi più elevati: a Parigi per esempio è stata segnalata una sola stazione di servizio (in rue Saint-Antoine, nel quartiere del Marais), in cui la super 98 è in vendita al prezzo di 2,05 euro al litro. "Ma noi offriamo agli automobilisti un servizio di qualità, che comprende pulizia dei vetri, controllo delle gomme e dei vari livelli, e via dicendo", si è giustificato il distributore.