Seul, 11 novembre 2010 - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è giunto intorno alle 13 ora locale (le 5 del mattino in Italia) a seul per partecipare al G20. Il premier ha viaggiato con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.


Arrivando nell’albergo che lo ospita, il Cavaliere ha scherzato con i cronisti in attesa. “Ma i coreani assomigliano molto agli italiani? Perché vedo che c’è una certa somiglianza...”. Berlusconi ha preferito non parlare dei temi in agenda al vertice e si è piuttosto limitato a una battuta sul fuso orario. “E’ come se non fossi ancora arrivato. Sono ancora indietro con i conti, sono verso il 17...” ha aggiunto riferendosi al vertice dei venti.


Il presidente del Consiglio si recherà in serata al Museo nazionale dove si terrà la cerimonia di benvenuto e quindi la cena tra i leader. Prima però Berlusconi incontrerà il primo ministro della Repubblica Socialista del Vietnam, Nguyen Tan Dung.

 

 Una frase in inglese, rivolta al premier vietnamita in un bilaterale a margine del G20. Ma tanto basta a rendere lo stato d’animo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ammette: “Nel mio Paese ho qualche difficoltà in questo momento”. Il Cavaliere ha incontrato il primo ministro della Repubblica Socialista del Vietnam, Nguyen Tan Dung. In attesa dell’interprete, nelle prime battute del colloquio, Berlusconi ha dunque dipinto così in inglese il quadro della situazione: “In my country I have some difficulties in this moment”.

 Durante il colloquio il leader di Hanoi, che è anche presidente di turno dell’Asean, ha invitato il Cavaliere in visita in Vietnam nel 2011. Invito a cui - viene riferito - Berlusconi ha risposto di sì.
Durante l’incontro sono stati affrontati i temi bilaterali e i due leader hanno concordato sulla necessità di frenare le speculazioni finanziarie soprattutto sulle materie prime. Dopo il colloquio Berlusconi si è recato al Museo nazionale per la cena con i capi di Stato e di governo.

 

IL VERTICE AL VIA - Si cerca un ammorbidimento dei toni al vertice di  Seul, preceduto da dure polemiche a distanza su cambi valutari, commercio internazionale e politiche monetarie. A farsi avanti con un ‘ramoscello di olivo’ oggi è stato il presidente cinese Hu Jintao, che prima di una bilaterale con il presidente Usa Barack Obama ha affermato che “la Cina è pronta a lavorare con gli Stati Uniti per migliorare il dialogo, gli scambi e la cooperazione in modo da far andare avanti le relazioni sino-americane”. Obama per parte sua ha promesso che Washington si impegna a perseguire una crescita economica “stabile e responsabile”, non solo guardando a sé ma anche al resto del mondo.


Toni più concilianti rispetto agli scambi di accuse dei giorni passati, ma restano accenni polemici dopo che il fronte più acceso è stato quello che ha visto schierati da una parte Cina e Germania - i due maggiori esportatori mondiali - e dall’altra gli Usa, che invece sono in cronico deficit commerciale e la scorsa settimana hanno innescato proteste con un nuovo piano della Federal Reserve a sostegno della ripresa economica. Oggi il vertice inizia con una cena di benvenuto offerta dalla presidenza sudcorenaa, mentre i lavori veri e propri si svolgeranno nella mattinata di domani. A Seul è giunto per l’Italia anche il premier Silvio Berlusconi, accompagnato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il G20 è anche chiamato a ratificare e rilanciare i progressi già compiuti sulle riforme della finanza, su cui un ampio lavoro è stato portato avanti dal Financial Stability Board, l’ente internazionale presieduto da Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia.