{{IMG_SX}}Il Cairo, 16 giugno 2008 - Almeno 40 immigrati sono affogati e altri cento sono dispersi dopo che il barcone su cui viaggiavano, partito dalla Libia e diretto in Italia, si è capovolto in mare. Lo ha reso un funzionario egiziano.

 

L'imbarcazione è affondata il 7 giugno, poco dopo aver mollato gli ormeggi al largo di Zuwarah, vicino al confine con la Tunisia. A bordo vi erano 150 persone: soltanto uno di loro è stato tratto in salvo. Le autorità libiche sono riuscite finora a recuperare soltanto 21 cadaveri. Secondo un portavoce, il ministero dell'Interno del Cairo è stato informato della tragedia il 13 giugno, perchè Tripoli riteneva che a bordo del barcone vi fossero 12 egiziani. Le condizioni dei corpi non hanno reso possibile alcun riconoscimento.

 

Secondo la France Presse i cadaveri recuperati sono 40 e i sopravvissuti due: un egiziano e un bengalese. Stando a quanto hanno riferito questi ultimi, a bordo dell'imbarcazione si trovavano circa 150 persone, compresi 50 egiziani originari di Zagazig, sul delta del Nilo. L'egiziano, Wael Nagui Abdel Mutagali, è stato tratto in salvo da una nave e riportato in Libia. L'uomo avrebbe raccontato all'ambasciata egiziana a Tripoli di aver pagato 2.000 dollari a un connazionale residente in Libia per il viaggio verso l'Italia e che a bordo vi erano per la maggior parte marocchini, algerini e bengalesi.