{{IMG_SX}}Washington, 18 maggio 2008 - Ted Kennedy sta meglio. Secondo il suo medico, il 76enne senatore democratico, ricoverato ieri d'urgenza in ospedale, non ha avuto un ictus, come inizialmente si temeva, ma un attacco di convulsioni. «Sta riposando bene e seguendo con la sua famiglia la partita dei Red Sox», la squadra di baseball di Boston, ha spiegato il medico, Larry Ronan. «Non vi è alcun pericolo immediato» per la sua salute.
 

Il fratello di John Fitzgerald e Robert Kennedy era stato colto da un malore nella sua abitazione di Hyannis Port, nel Massachusetts, alle 8:19 locali di ieri. Subito si era diffusa la voce, diffusa da un esponente democratico, che a colpire il più giovane dei fratelli Kennedy, l'unico ancora in vita, era stato un ictus. Più tardi l'ufficio del senatore aveva parlato di un «attacco» le cui cause sono ancora da accertare. Intanto, la serietà del quadro clinico aveva spinto i medici a organizzare un trasferimento del paziente al General Hospital di Boston.
 

Kennedy, voce 'liberal' che ha appoggiato Barack Obama nella sua corsa alla nomination, aveva subito a ottobre un intervento precauzionale per liberare la carotide sinistra del collo, parzialmente bloccata. In quell'occasione i medici definirono il trombo di notevoli dimensioni, ma nello stesso tempo esclusero che il blocco si sarebbe di nuovo formato in breve tempo. Il problema era stato individuato durante un check-up di routine, cui il senatore si sottopone ad intervalli regolari dopo l'incidente aereo in cui rimase ferito nel 1964.
 

Diversi membri famiglia Kennedy e alcuni amici lo hanno visitato in ospedale. Tra i primi, il figlio Edward e John Kerry, ex candidato alla presidenza degli Stati Uniti. Poi, i nipoti Joe e Caroline, figlia del fratello John.
La malattia di Ted Kennedy piomba in piena corsa alla nomination presidenziale. Acceso critico del presidente George W. Bush, il senatore del Massachusetts diede a gennaio il suo 'endorsement' a Barack Obama.

«Sono in contatto con la famiglia, che è nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere» ha detto ieri Obama. «Ted Kennedy è un gigante nella storia politica americana: ha fatto più di chiunque altro per la tutela sanitaria degli altri, siamo legatissimi a lui e insisto nell'essere ottimista sul fatto che ce la farà». Più stringato il commento di Hillary Clinton: «I pensieri e le mie preghiere sono per il senatore Ted Kennedy e la sua famiglia.
Gli auguro una rapida e pronta guarigione». Deciso, l'elogio di John McCain, candidato repubblicano: «È un legislatore leggendario. Quando abbiamo lavorato insieme è stato un partner capace, leale e generoso».