{{IMG_SX}}Mosca, 7 maggio 2008 -  Ha giurato sulla Costituzione il nuovo presidente della Federazione russa Dmitri Medvedev, nella sala del trono del Grande Palazzo del Cremlino. Medvedev è ora il terzo capo di stato, dopo Boris Eltsin e Vladimir Putin. Il giuramento - dinnanzi a Valerij Zorkin, presidente della Corte Costituzionale - coincide con la quinta cerimonia di insediamento in Russia ed è avvenuto in base a un rigido cerimoniale, in una cornice di grande solennità.
 

 

"Il peso della responsabilità è stato trasferito sulle mie spalle" ha detto Medvedev, con un chiaro riferimento a quello stesso "peso" di cui Putin ha parlato più volte nel corso di questi anni. "Lavorerò con tutte le mie forze", ha promesso il nuovo presidente russo, impegnandosi a "rafforzare il ruolo della Russia nella società civile mondiale".


Ammettendo - senza rinunciare ai toni dell'ufficialità - l'emozione del momento - Medvedev ha continuato: "farò di tutto perchè la sicurezza non sia soltanto garantita per legge, ma anche realizzata". E ancora: "la Russia è la mia patria e la mia terra natale".
Medvedev indossava un completo scuro e cravatta grigia. Il presidente uscente Vladimir Putin era vestito in nero con cravatta regimental. Medvedev è arrivato al Cremlino attraversando in automobile le Porte Spaskie, e ha fatto il suo ingresso nell'edificio del Grande Palazzo solo dopo Vladimir Vladimirovic.
In sé la cerimonia non ha presentato differenze palesi rispetto a quella del 2000, quando Putin subentrò a Boris Eltsin.


Il primo a fare il suo ingresso al Cremlino è stato Putin. Come camminando attraverso la storia, un misto di passato e futuro, il leader uscente ha attraversato il salone di San Giorgio, poi quello di Alessandro fino ad arrivare all'antica sala del Trono di epoca zarista, dove lo aspettavano il presidente della Corte Costituzionale Valeri Zorkin e il capo del Senato, Sergey Mironov, e della Duma, Boris Gryzlov. Il nuovo leader del Cremlino ha compiuto percorso leggermente diverso.


Intorno, telecamere "volanti" e i primi tre canali nazionali hanno seguito tutta la cerimonia. Davanti allo stesso Zorkin giurò Putin nel 2000 e nel 2004. Al primo insediamento di Vladimir Vladimirovic era presente anche Eltsin, morto un anno fa. Nel passare al nuovo capo di Stato i poteri il primo presidente post-sovietico pronunciò allora una frase rimasta negli annali di storia: "Abbiate cura della Russia". Putin rispose dicendosi pronto ad accettare la responsabilità.


L'insediamento è un passo simbolico e solenne, che completa l'apparizione in pubblico di Putin e Medvedev la sera dopo la domenica elettorale del 2 marzo, quando i due leader salirono sul palco di un concerto di musica pop organizzato sulla Piazza Rossa, salutando la folla come due vere e proprie rockstar.
L'atto finale di una transizione di potere ampiamente regolata da una coreografia destinata ad assicurare la stabilità a Mosca.


Ad assistervi direttamente c'erano circa 2mila invitati nella sala Grande del Palazzo del Cremlino, tra deputati, senatori, religiosi e governatori. Va inoltre sottolineato il ruolo della Chiesa ortodossa, affatto secondario. Dopo il previsto discorso di Putin e Medvedev infatti e il saluto della guardia presidenziale si tiene la benedizione del Patriarca Alessio II. A testimonianza di un legame sempre più stretto tra la Chiesa e lo Stato.