{{IMG_SX}}New York, 20 febbraio 2008- Il senatore dell'Illinois Barack Obama vince anche i caucus democratici delle Hawaii, suo Stato natale; dopo la vittoria nelle primarie del Wisconsin, Obama ottiene così il decimo successo consecutivo nella corsa alla nomination democratica per la Casa Bianca. Per la rivale Hillary Clinton l'ultima speranza di rivincita si sposta ora al 4 marzo, data della primarie democratiche in Texas e Ohio. La lotta epica fra Clinton e Obama vede sempre più indietro la ex first lady. Alle Hawaii si è ripetuto un copione ormai noto: nei "caucus" o assemblee partecipative si sono veduti numeri da primato di partecipanti democratici e Obama ha vinto con largo margine.

WISCONSIN

Per John McCain, senatore repubblicano dell'Arizona e candidato alle presidenziali in pectore, non ci sono dubbi: il nemico da battere è il giovane collega dell'Illinois Barack Obama, vincitore in Wisconsin questa notte del nono confronto consecutivo in altrettante primarie democratiche contro Hillary Clinton, l'ex first lady democratica per mesi considerata imbattibile. McCain, parlando ai suoi sostenitori a Columbus in Ohio, ha attaccato Obama direttamente, "gli impedirò di ingannare gli americani con una promessa eloquente ma vuota di cambiamento". Obama "vuole un'altra vacanza dalla storia", ha continuato tra gli applausi dei repubblicani, una 'vacanza' come quella degli anni dei Clinton alla Casa Bianca.

 

Ha parlato per primo McCain, vincitore come Obama delle primarie in Wisconsin ma ancora alle prese con un 40 per cento di repubblicani che gli preferiscono lo sconfitto ultraconservatore Mike Huckabee. Ha delineato la sua battaglia contro i democratici a novembre, fatta di esperienza contro promesse, di rigore nella lotta al terrorismo contro incertezza, di sgravi contro rincari fiscali, una ricetta di governo leggero contro governo pesante.
Obama "è un candidato inesperto e confuso che ha detto di voler bombardare il nostro alleato Pakistan e vuole trattare con i nemici, compresi quelli che finanziano il terrorismo, senza porre condizioni". McCain ha vinto anche i caucus nello Stato di Washington, secondo atto delle primarie repubblicane nello Stato.

 

Di fronte a 20.000 persone a Houston, in Texas, Obama ha risposto con un discorso diverso a McCain e Clinton, che lo accusa di essere solo "belle parole". "Il cambiamento non si ottiene con i discorsi - ha detto - non si ottiene solo con le buone idee, perchè le buone idee muoiono quando arrivano a Washington". Obama ha parlato per 45 minuti, in diretta tv sui principali network americani, ha parlato a braccio toccando punto su punto. A chi chiedeva sostanza e non solo belle parole, ha dato sostanza. Ma la sostanza più importante sono i 17 punti di distacco dati a Clinton in Wisconsin, 58 per cento a 41 per cento, con quattro quinti dei voti scrutinati.

 

Obama ha parlato pochi minuti dopo l'annuncio della vittoria e mentre i caucus alle Hawaii sono ancora in corso, ha soprattutto preso la parola mentre la sua avversaria stava era ancora sul palco di fronte ai sostenitori di Youngstown in Ohio. I network americani hanno sfumato sull'ex first lady e mandato in onda Obama: lo stato della corsa democratica sta tutto in questa scelta comune a Fox come a Cnn. "A confronto con quello di Obama - ha commentato Carl Bernstein, il Pulitzer che firmò con Bob Woodward lo scoop del Watergate - è il discorso di Clinton a sembrare vuoto e privo di sostanza. Ma a parlare meglio di tutti questa notte è stato McCain".
I prossimi confronti, per i democratici sono tre, il primo giovedì, un dibattito tra Clinton e Obama in diretta tv. Poi il 4 marzo le battaglie per le primarie del Texas e dell'Ohio, con un numero di delegati in palio sufficiente forse a rimettere in corsa Hillary Clinton, ormai staccata di circa 130 delegati da Obama.