Presidente della Repubblica: cosa dice la stampa estera. Draghi al centro della scena

Dall'agenzia Bloomberg al Financial Times le prospettive per l'eventuale ascesa al Colle

Elezione presidente della Repubblica, oggi il primo voto

Elezione presidente della Repubblica, oggi il primo voto

Roma, 24 gennaio 2022 - Elezione del presidente della Repubblica, su Mario Draghi si concentra l'attenzione dell'economia internazionale.

Grande apertura da Bloomberg che scrive del premier: "È stato al governo per quasi un anno: ha guidato l’economia italiana a raggiungere un tasso di crescita del 6,3%, ha organizzato una delle campagne vaccinali di maggior successo d’Europa, ha avviato riforme per affrontare i problemi strutturali dell’Italia, come la burocrazia eccessiva e il sistema giudiziario lento. Draghi potrebbe ritenere che il modo migliore per preservare in futuro i risultati della sua azione di governo sia diventare Presidente della Repubblica, un ruolo che dura sette anni".

Per l’agenzia economica, "i presidenti italiani hanno molti più poteri di quello che sembra. Lo spread tra Bund e BTP per ora non si è mosso molto, probabilmente perché i mercati si aspettano che Draghi non lascerà la scena politica". Ma lo slancio del governo Draghi, si osserva, "potrebbe rapidamente dissiparsi se gli succedesse un primo ministro meno efficace che non ha l’influenza dell’ex capo della Banca centrale europea in patria e all’estero. Ciò potrebbe mettere a repentaglio l’accesso del Paese a oltre 200 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti disponibili dal fondo di recupero della pandemia dell’Unione europea".

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Per Bloomberg, il presidente del Consiglio "potrebbe scommettere sul fatto che le sue possibilità di cementare la sua eredità siano migliori se scambierà la carica di premier con la presidenza, che ha un mandato di sette anni. Se terrà il suo attuale lavoro, rischia di essere trascinato nel pantano delle lotte intestine politiche, come successe a Mario Monti, un altro rispettato tecnocrate. E sebbene sia molto apprezzato per la sua eroica difesa dell’euro durante la crisi del debito europeo e vanti alti indici di approvazione, è improbabile che Draghi cerchi un mandato popolare alle elezioni nazionali che dovrebbero svolgersi entro giugno 2023". Anche il Financial Times si occupa del Quirinale, con un lungo editoriale e un giudizio netto. “Un processo elettorale presidenziale disordinato e divisivo che inneschi una crisi politica o faccia deragliare i progressi sulle riforme preoccuperebbe seriamente Bruxelles e i mercati finanziari”, sostiene. Che equipara le elezioni per il Colle ad un “conclave papale”: ossia, non c’e’ alcun candidato formale, molteplici scrutini segreti e intense negoziazioni dietro le quinte. E invece, ricorda Ft, Draghi ha dato una risposta che, per la classe politica italiana, era chiaramente un’offerta codificata di disponibilita’. “Non ho aspirazioni particolari di un tipo o di un altro”, aveva detto l’ex presidente della Banca Centrale Europea. “Sono un uomo, un nonno, al servizio delle istituzioni”. Secondo Ft, Draghi rappresenta per i politici italiani un vero dilemma: meglio mantenere il piu’ celebrato tecnocrate del paese come primo ministro, permettendogli di andare avanti con un ambizioso programma di riforme finanziato dall’Ue, o elevarlo a Capo dello Stato, scatenando potenzialmente una crisi sulla sua successione a Palazzo Chigi?