Ai giovani pagate i danni, non lo psicologo

Le conseguenze dei lockdown

Michele Brambilla

Michele Brambilla

"Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine", dice il padre di Jordan Belfort (Leonardo di Caprio) nel film “The wolf of Wall Street”. Adesso vengono al pettine i nodi della gestione della pandemia da Covid-19, i suoi lockdown, le sue zone colorate, i suoi divieti di frequentarsi, le sue scuole chiuse. Vengono al pettine soprattutto per i giovani, penalizzati quant’altri mai, e oggi così sofferenti che il governo - anzi lo stesso ministro che li ha rinchiusi in casa - dice che stanzia dieci milioni di euro per il bonus-psicologo. Ora, a parte l’esiguità della somma stanziata, irrilevante se non ridicola e offensiva, è sbagliato lo stesso concetto di intervento.

Si era stati statalisti nel decidere sulla vita privata e sulle libertà personali, si è statalisti ora pensando allo psicologo di Stato. Se una somma dev’essere stanziata per i giovani, dev’esserlo per pagare loro i danni di una gestione certo comprensibile nei primi tempi della pandemia, quando quasi nulla si sapeva sugli effetti del virus: ma folle nel tempo seguente, quando era evidente che la percentuale di giovani morti per Covid era infinitesimale. E soprattutto quand’era già evidente che i danni alla salute provocati da tante restrizioni erano ben più pesanti di quelli provocati dal virus.

Agli adulti è stato tolto qualcosa, ai ragazzi è stato tolto tutto: la scuola lo sport la discoteca i bar lo stare insieme lo stadio il cinema il teatro il baciarsi. Come potevi pensare di non creare un danno ben più grave del Covid? All’inizio, ripeto, tutti noi abbiamo capito che si stava affrontando qualche cosa di nuovo e ignoto, così abbiamo difeso i primi lockdown, le chiusure, il green pass. Ma siamo andati avanti troppo con gli arresti domiciliari. E adesso? Adesso siamo l’unico paese al mondo in cui ci sono ancora le mascherine e il bollettino quotidiano sui malati. Continuiamo con gli allarmismi, con i virologi in TV che ora ci terrorizzano con il vaiolo delle scimmie.

Le misure le hanno prese in tutto il mondo, ma in Italia è stata seminata troppa paura. Troppa. Chi parla con gli psicologi sa quanti, dei casi che stanno seguendo, sono dovuti al terrore seminato. Anche molti adulti, non solo i ragazzi, hanno ormai paura di tutto, non solo delle malattie, perché la paura è contagiosa. E ora per rimediare a un danno del genere tirano fuori un bonus psicologo che assomiglia molto alle lacrime del coccodrillo.