L’antidoto al caro energia: avanti col tetto sul prezzo del gas. Berlino si piega

Svolta in Europa. Il cancelliere Scholz cede sul limite alle transazioni. Parigi prevede razionamenti alle imprese. E Draghi prepara un piano da 15 miliardi: dalla cassa integrazione speciale al taglio della benzina

A sinistra, il premier italiano Mario Draghi, 74 anni, col cancelliere tedesco Olaf Scholz

A sinistra, il premier italiano Mario Draghi, 74 anni, col cancelliere tedesco Olaf Scholz

Roma, 30 agosto 2022 - Emergenza gas, il governo prende tempo. E resiste al pressing dei partiti. Il pacchetto di misure per sostenere famiglie e imprese in difficoltà sarà approvato, probabilmente, entro la prossima settimana, dopo il vertice straordinario dei ministri europei dell’energia convocato per il 9 settembre. Una riunione che potrebbe anche aprire la strada a un prezzo massimo sul gas. Ieri la Germania, ha aperto uno spiraglio su un possibile accordo. E i mercati hanno subito raccolto il segnale: ieri il prezzo del gas è sceso a 272 euro al megawattora, con un calo di quasi il 20%.

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La frenata di Palazzo Chigi

Il governo intende muoversi con cautela, senza ricorrere a ulteriore deficit. Per questo si attende l’andamento del gettito fiscale di fine agosto, con la prima tranche della tassa sugli extra profitti a carico delle imprese energetiche. Finora nelle casse dell’erario è arrivato solo 1 miliardo dei dieci attesi per fine anno. Molte imprese hanno deciso di ricorrere alla magistratura contro l’imposta. Mentre le big del settore, da Enel a Eni, hanno fatto sapere ieri di essere in regola con i pagamenti. Se tutto filerà per il verso giusto, a fine mese il Tesoro dovrebbe trovarsi un tesoretto di 4,2 miliardi, a cui sommare i risultati dell’extra gettito fiscale incassato durante l’estate. Ma molto difficilmente si potrà superare la cifra di 10 miliardi, la metà rispetto a quanto chiedono, invece, i partiti. D’accordo sulla linea del rigore il partito guidato da Giorgia Meloni. La Lega lancia la proposta di limitare gli aumenti di gas e luce al 4% come in Francia. Mentre Di Maio ipotizza, in caso di vittoria alle elezioni, un decreto da 13,5 miliardi per assorbire l’80% degli aumenti.

Accordo più vicino nell'Ue sul price cap

Il 9 settembre prossimo ci sarà un Consiglio straordinario dei ministri Ue per riformare il mercato dell’energia. Ma la vera notizia è arrivata dalla cancelleria di Berlino che ha annunciato a Draghi una disponibilità concreta a varare un tetto europeo al prezzo del gas. Una svolta che, ovviamente, andrà verificata sul campo. Insieme all’altro intervento chiesto a gran voce dal premier Mario Draghi: la separazione del prezzo dell’elettricità da quello del gas. Nel caso di accordo al Consiglio europeo, il nuovo meccanismo di price cap potrebbe essere approvato dal Consiglio europeo in programma a ottobre. Ma gli effetti sui mercati potrebbero essere avvertiti anche prima. Nel frattempo i Paesi europei si preparano al peggio. Ieri la premier francese, Elisabeth Borne, ha annunciato che ci sarà un razionamento dell’elettricità per le imprese.

Le misure allo studio per famiglie e imprese

Il caro-bollette continua a picchiare duro sui bilanci delle famiglie. Secondo il Codacons solo nel quarto trimestre la guerra dell’energia costerà circa 241 euro in più. Ma sono soprattutto le imprese in allarme. Con alcuni settori che rischiano il default. È il caso delle imprese farmaceutiche, che annunciano una possibile carenza di medicinali a causa della fiammata dell’energia. In crisi anche gli albergatori e i ristoratori, che non riescono più a contenere i costi. Fra le misure allo studio dell’esecutivo ci sarebbe proprio la vendita a prezzi calmierati di pacchetti di luce e gas oltre alla possibile cassa-integrazione straordinaria per le imprese costrette a sospendere le attività a causa dei prezzi. Fra le altre ipotesi allo studio, il prolungamento del credito di imposta, la rateizzazione delle bollette e la proroga del taglio al prezzo della benzina. Un pacchetto che costerebbe circa 15 miliardi.