Riforma pensioni: i canali di uscita anticipata che resteranno anche dopo il 2024

Dovrebbe essere la volta buona per confermare in via strutturale meccanismi e strumenti transitori come l'Ape sociale, il canale precoci, l'Opzione donna

Roma, 21 novembre 2022 - Il sistema delle Quote (102, 103) dovrebbe finire a fine 2023, con il termine della fase transitoria e l’avvio, dal primo gennaio 2024, della nuova riforma vera e propria, dal primo gennaio 2024. Ma non tutto del pacchetto di misure operative in questi anni per andare incontro a categorie in difficoltà o con specifici requisiti o a categorie di lavoratori che svolgono attività gravose andrà smantellato. Anzi, dovrebbe essere la volta buona per confermare in via strutturale meccanismi e strumenti transitori come l'Ape sociale, il canale precoci, l'Opzione donna. Vediamo in sintesi, dunque, i sistemi di uscita agevolati che dovrebbero rimanere efficaci anche dal 2024 in avanti.

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Pensioni, Inps (Ansa)
Pensioni, Inps (Ansa)

Ape social strutturale

La formula è e sarà utilizzabile strutturalmente dal 2024 dai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e da quelli autonomi, con almeno 63 anni di età e 30 o 36 anni di contributi (a seconda dei casi), che si trovino in una delle seguenti condizioni: lavoratori che svolgono attività 'gravose', invalidi civili di grado almeno pari al 74 per cento, caregiver, disoccupati. Si tratta di vedere se la categoria dei lavoratori che svolgono attività gravose verrà allargata oltre gli ambiti esistenti. 

Canale 'precoci' stabile

Potranno lasciare il lavoro con questo canale anche dal 2024 coloro che, a prescindere dall’età anagrafica, raggiungano i 41 anni di contributi nell’anno del pensionamento. A condizione che abbiano lavorato prima dei 19 anni per almeno 12 mesi in modo effettivo anche non in modo continuativo. Ma anche a condizione che si trovino in una delle seguenti condizioni: lavoratori che svolgono attività 'gravose', invalidi civili di grado almeno pari al 74 per cento, caregiver, disoccupati, lavoratori che svolgono lavoro usurante o notturno. 

Opzione donna fissa

E’ la formula attualmente prevista per le lavoratrici dipendenti, pubbliche e private, e autonome iscritte all’Inps, che  abbiano raggiunto i 58 anni di età, se lavoratrici dipendenti, o i 59, se autonome, entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento. Si tratta solo di vedere se per il 2024 e gli anni seguenti verrà lasciato questo requisito o se verrà aumentato di un anno a quota 59-60 anni. Resta fermo il criterio in base al quale coloro che utilizzeranno questo canale dovranno accettare una decurtazione dell’assegno perché l’intera pensione verrà calcolata con il sistema contributivo. 

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