Perché in Francia manca la benzina

Lo sciopero dei lavoratori nelle raffinerie e nei depositi ha mandato il sistema in tilt. Chiedono l'aumento dei salari del 10%. Requisizione del personale. Il governo: "La situazione migliorerà". Ma è emergenza

Francia, un distributore senza benzina (Ansa)

Francia, un distributore senza benzina (Ansa)

Roma, 12 ottobre 2022 - In Francia è emergenza carburanti. Il portavoce del ministro Olivier Veran ha assicurato che il governo prevede "un sensibile miglioramento dell'emergenza benzina nel Paese nei prosismi giorni", ma la situazione è sempre più difficile. Nella Marna, solo per citare un esempio, una società di ambulanze ha dovuto sospendere in parte la propria attività. Nella Loira, in particolare nella regione di Montargis, i camion di ritiro della spazzatura hanno dovuto ridurre i turni. Nelle Hauts-de-France sono state annullate due competizioni automobilistiche. Ma cosa è successo? E perché si è giunti a questa situazione critica? Ecco una breve spiegazioni in punti.

Lo sciopero in raffinerie e depositi

L'emergenza è iniziata due settimane fa, a causa dello sciopero ancora in corso nelle raffinerie e nei depositi di TotalEnergies e Esso-Exxon Mobil. In Francia i depositi commerciali sono in tutto 80, le raffinerie otto, di cui sei attualmente ferme. Secondo i dati di lunedì scorso del ministero della Transizione energetica, il 29,4% delle stazioni di rifornimento ha problemi almeno su uno dei prodotti in vendita. Le regioni più colpite dall'emergenza carburante sono l'Hauts-de-France e l'Ile-de-France dove sono coinvolte rispettivamente il 48,4% e il 33,9% delle pompe di benzina.

Cosa chiedono i lavoratori

I lavoratori in sciopero chiedono l'aumento dei salari del 10%, davanti agli enormi profitti realizzati soprattutto da TotalEnergies nel secondo trimestre del 2022, ovvero dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e l'esplosione dei prezzi di petrolio e gas.  Dopo giorni di trattative senza successo e dopo le minacce, per sbloccare la situazione il governo ha deciso di passare alle requisizioni del personale indispensabile per il funzionamento dei depositi, cominciando dalla raffineria Esso-ExxonMobil di Port-Je'rome, nella Senna Marittima.

Code e accaparramenti

Negli ultimi giorni il blocco della produzione e delle consegne ha dato vita a scene di distributori deserti o, al contrario, di code lunghe chilometri dove ancora è rimasto un po' di carburante. Alcuni dipartimenti hanno preso contromisure, vietando l'acquisto di intere taniche di benzina o fissando un tetto massimo in litri. Considerando che il prossimo primo novembre lo sconto dello Stato sul prezzo del carburante passerà da trenta a dieci centesimi al litro e quello di Total da 20 a 10 centesimi al litro, non è esclusa un'alta affluenza ai serbatoi alla fine di ottobre e se le difficoltà non rientreranno nei prossimi giorni la situazione potrebbe essere tesa.

Le rassicurazioni del governo

Il governo francese prevede però un miglioramento. "Immaginate dei depositi di carburante epieni con dei camion che non possono trasportarli, se si fanno rifunzionare i trasporti si ha già un miglioramento della situazione" ha detto il portavoce di Veran, riferendosi alle misure di previste di precettazione e requisizione annunciate oggi. "I primi effetti saranno visibili immediatamente", ha affermato.