Covid, a picco i consumi degli italiani: persi 123 miliardi di spese

Nel 2020, tra pandemia e restrizioni, ogni famiglia ha speso 5mila euro in meno. Bene il settore alimentare con acquisti sempre più digitali

Migration

Roma, 22 maggio 2021 - Consumi a picco a causa del Covid. Tra pandemia e restrizioni, nel 2020 la spesa degli italiani è scesa di 123 miliardi, per un calo di circa 5mila euro a famiglia: il peggiore di sempre nella storia della Repubblica Italiana secondo quanto rilevano le elaborazioni di Confesercenti sui dati dell'Istat. 

Covid: il bollettino del 22 maggio

Il settore più colpito - manco a dirlo - è quello di alberghi e ristoranti: per i quali il calo di spesa si aggira sui 43 miliardi di euro, quasi 120 milioni di euro al giorno in meno. Ma 'l'economia della distanza' innescata dalla pandemia pesa su tutte le spese legate alla socialità e al movimento, a partire dai trasporti che registrano il secondo calo per entità (-33 miliardi di euro).

Già anche la spesa in ricreazione e cultura (-16,3 miliardi di euro nel 2020) e moda, rileva ancora Confesercenti. Tra telelavoro e stop alle cerimonie, gli italiani hanno ridotto nel 2020 i consumi di abbigliamento e calzature di ben -13,2 miliardi. In discesa anche la spesa per la salute (-2,3 miliardi), mentre calano anche gli investimenti in istruzione (quasi un miliardo in meno). 

Aumentano, invece, le spese legate alla permanenza a casa. A partire da quelle alimentari: l'indisponibilità di bar e ristoranti, sottoposti a restrizioni per quasi metà dell'anno, ha portato all'aumento dei consumi di prodotti alimentari, nell'ordine di +2,8 miliardi di euro. 

Lo smart working fa lievitare inoltre la spesa per comunicazioni - voce che include dispositivi informatici, canoni telefonici e per la rete dati, che segna un aumento di 625 milioni - e le bollette: il conto per le spese sostenute per l'abitazione, l'acqua, l'elettricita' e gli altri combustibili cresce nel 2020 di quasi di 1,4 miliardi.

Alimentare: boom della spesa digitale

Tornando all'alimentare, c'è da segnalare che oltre il 50% delle imprese del settore ha migliorato il proprio andamento economico rispetto al 2019 pur avendo registrato un significativo peggioramento dei prezzi praticati dai fornitori. Lo evidenzia un'indagine di mercato dell'Osservatorio 2021 Fida, da cui emerge un vero boom sul lato digitalizzazione, fortemente accelerata dalla pandemia.

Prima della crisi sanitaria il 13% accettava prenotazioni della spesa tramite social network o Whatsapp, oggi sono il 31%; prima della crisi, l'11% delle imprese offriva ai consumatori la possibilità di effettuare la spesa online sul sito dell'impresa o tramite posta elettronica, oggi il 27%. Sul fronte dei consumatori, la pandemia ha profondamente modificato i comportamenti di acquisto. Oggi quasi il 20% acquista prodotti alimentari online almeno una volta al mese, e lo fa principalmente perché in questo modo può fare la spesa a qualsiasi orario, nel 50% dei casi inoltre presso un negozio dove precedentemente non acquistava di persona.

In particolare oggi: il 20% prenota la spesa tramite telefono, il 72,9% ha iniziato a farlo a causa del Covid; il 53,6% continuerà a farlo anche al termine dell'emergenza nella stessa maniera. Il 22,8% usufruisce del servizio di consegna a domicilio: il 65,6% ha iniziato a farlo a causa del covid; il 52,2% continuerà a servirsene anche al termine dell'emergenza nella stessa maniera.