Coronavirus, Vinitaly e Cibus confermati: "Noi teniamo aperto"

Nonostante il virus i due appuntamenti di Verona e Parma restano in cartellone: "Non cediamo alla paura"

Degustazioni a Vinitaly

Degustazioni a Vinitaly

Milano, 28 febbraio 2020 - Il coronavirus ha contagiato anche il mondo delle fiere, uno dei motori dell’economia e del made in Italy. Ma, sebbene in molti casi – specialmente per le rassegne in programma da fine febbraio a marzo – sia stato quasi obbligato il rinvio, anche per le direttive delle Regioni, il sistema fieristico italiano che coinvolge ogni anno circa 200mila espositori e 20 milioni di visitatori, generando affari per 60 miliardi e dando origine al 50% delle esportazioni delle imprese che vi partecipano, non ha intenzione di arrendersi al virus. 

Anche perché, aveva avvertito qualche giorno fa Giovanni Laezza, presidente di Aefi (l’Associazione delle fiere italiane) "se continua così, il danno rischia di essere grosso".  È l’industria alimentare, uno dei pochi comparti ad aver registrato nel 2019 una crescita del 3% (ed export a +6,6%) a imporre la volontà di non farsi fermare dalla paura del Coronavirus.

Due dei più significativi appuntamenti del settore, Vinitaly a Verona e Cibus a Parma sono stati confermati senza spostamenti di date. La prima dal 19 al 22 aprile, la seconda dall’11 al 14 maggio. "Il settore del beverage & food – spiega Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – ha sempre dimostrato la capacità di reagire alle crisi. Siamo sempre stati convinti che Cibus si dovesse tenere in maggio, come da programma e ci ha confortato l’analoga decisione di Vinitaly. Rappresentano un comparto che potrà essere un driver decisivo per la ripresa". 

Del resto le aziende alimentari e tutta la filiera hanno chiesto di non rinviare Cibus, che ha visto la conferma degli espositori, così come invece è successo per altri grandi rassegne spostate tra maggio e luglio come le milanesi Mido (occhiali) e il Salone del Mobile, il Cosmoprof e il Children Book Fair a Bologna o la fiera parmense della manifattura innovativa Mecspe, che ha lottato fino all’ultimo per partire il 26 marzo (slittata al 18-20 giugno), ma ha dovuto ottemperare alle norme regionali. Confermate, invece, il festival Città Impresa a Vicenza (il 3 e 4 aprile) e Moard (il 9 e 10 maggio), manifestazione culturale dedicata alle due ruote nel capoluogo lombardo. 

Ma è stato sbagliato decidere o imporre i rinvii? "Diciamo che Parma è un’isola felice dal punto di vista del contagio. Diverso è il caso di Milano o Bergamo – conclude Cellie –. Ma il settore delle ferie non può fermarsi e saprà superare questo momento e uscirne rafforzato avendo investito molto in software e in hardware".

Capace, come ha fatto Fiere di Parma, di trasferire online Cibus con la piattaforma mybusinesscibus.it e Mercanteinfiera, che doveva aprire i battenti domani su www.mercanteinfiera.it. Rinviata fisicamente, la rassegna dell’antiquariato, del modernariato e del collezionismo è per ora migrata sul web con già oltre 20mila pezzi da esposizione caricati.  Un segnale di resistenza e ottimismo arriva anche dalla conferma di Vinitaly. "Siamo consapevoli dell’immagine distorta percepita all’estero – spiega Giovanni Mantovani, dg di Veronafiere –. Ma siamo persuasi che l’emergenza rientrerà consentendoci di organizzare regolarmente la manifestazione. Il mondo del vino italiano già in passato ha dato un segnale di svolta. Verona anche in questa occasione potrà contribuire alla ripresa del clima di fiducia del Paese".