Contributo di solidarietà, governo spaccato: salta la proposta di Draghi

L'idea del presidente del Consiglio era il congelamento del taglio dell'Irpef per redditi oltre i 75 mila euro. Ma centrodestra e Italia Viva sono contrari

Il premier Mario Draghi e il ministro dell'Economia Daniele Franco (Ansa)

Il premier Mario Draghi e il ministro dell'Economia Daniele Franco (Ansa)

Roma, 3 dicembre 2021 - Non sarà introdotto il contributo di solidarietà per i redditi più alti, per far fronte al rincaro delle bollette. Lo si apprende al termine del Consiglio dei ministri. La misura è stata cassata vista la spaccatura del governo e la contrarietà di Lega, Fi e Iv

Questa mattina in cabina di regia era stato lo stesso premier Mario Draghi ad avere la proposta, che consisteva per l'appunto in un contributo di solidarietà straordinario da far pagare a chi guadagna più di 75mila euro, contro l'aumento delle bollette di gas e luce. In sostanza un congelamento del taglio dell'Irpef per uno o due anni e le risorse recuperate sarebbero confluite in un fondo di solidarietà a favore dei redditi più bassi. Ma l'ipotesi, che era appoggiata da Pd, M5s e Leu, ha visto invece contrari sin dall'inizio Fi, Iv e Lega. E il governo si è spaccato: lo stesso Draghi avrebbe deciso per un cambio di rotta per evitare nuove frizioni. Alla fine, quindi, la proposta non ha avuto il via libera in Cdm, che ha visto anche una sospensione di mezz'ora della seduta per un confronto sui provvedimenti fiscali nella manovra.

Si era detto "nettamente contrario" anche il Codacons. "Il tratta di un escamotage che scaricherà sui cittadini la responsabilità dell'aumento delle bollette, una soluzione che non può trovarci d'accordo - ha spiegato il presidente Carlo Rienzi - le elevate tariffe di luce e gas dipendono non solo dai mercati, ma anche dai problemi strutturali dell'Italia nel settore dell'energia e dalle incapacità dimostrate dallo Stato sul fronte degli approvvigionamenti". 

Le stime sull'aumento 

In base alle ultime stime di Nomisma, senza interventi da parte dello Stato, al primo gennaio la bolletta del gas in Italia avrà un balzo del 50% in più, quella dell'elettricità almeno del 17%, forse del 25%. Nel 2022, quindi, una famiglia tipo potrebbe arrivare a spendere 1200 euro in più per gas e luce. Cifre mostruose, come d'altronde quello che servirebbero per evitare la stangata sulle famiglie italiane: almeno 10 miliardi secondo i conti di Nomisma e Codacons.

"Nel trimestre ottobre-dicembre 2021, la tariffa del gas, fissata da Arera sulla base dei prezzi internazionali, è 0,95 euro al metro cubo - aveva spiegato Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia - ma dato l'andamento dei mercati nel trimestre gennaio-marzo 2022 si arriverà a 1,40 euro". E l'aumento dei prezzo globale del gas fa salire anche quello dell'elettricità, prodotta in gran parte col metano. L'associazione di consumatori Consumerismo calcola che nel 2022 gli aumenti potrebbero portare la spesa della famiglia tipo per le bollette di luce e gas a 3.368 euro all'anno, un incremento di 1.227 euro rispetto alla spesa sostenuta nel 2021.