Pensione anticipata, Ape sociale verso la proroga: requisiti e importo

Il meccanismo introdotto qualche anno fa per consentire il pensionamento anticipato di lavoratori che abbiano 63 anni di età, 30 o 36 anni di contributi, è in attesa di essere prorogato. Ecco chi può usufruirne

Pensioni, la sede Inps (Ansa)

Pensioni, la sede Inps (Ansa)

Roma, 11 ottobre 2022 – Come per Opzione Donna, in attesa di una riforma organica delle pensioni, che non potrà arrivare entro l’imminente manovra da varare nelle prossime settimane, è del tutto probabile che verrà prorogata anche la cosiddetta Ape sociale: il meccanismo introdotto qualche anno fa per consentire il pensionamento anticipato di lavoratori che abbiano 63 anni di età, 30 o 36 anni di contributi, a seconda dei casi, e che si trovino in una delle condizioni di disagio previste dalla legge. 

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Chi può utilizzare l’Ape sociale 

La formula è utilizzabile dai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, da quelli autonomi e anche dagli iscritti alla Gestione separata dell’Inps, che si trovino in una delle seguenti condizioni. 

a)   Lavoratori che svolgono attività 'gravose' 

Si tratta di lavoratori dipendenti con almeno 63 anni di età e 36 di contribuzione che abbiano svolto una delle attività considerate 'gravose' per almeno sei anni negli ultimi sette oppure per almeno sette anni negli ultimi dieci. Per le lavoratrici è prevista una riduzione dei requisiti contributivi: un anno in meno per ciascun figlio nel limite massimo di 2 anni. E, dunque, si scende a 28 anni di contributi (anziché 30) o a 34 anni (anziché 36). 

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Si tratta delle seguenti professioni:  Professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate; Tecnici della salute; Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate; Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali; Operatori della cura estetica; Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati; Artigiani, operai specializzati, agricoltori; Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali; Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli; Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati; Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta; Operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica; Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque; Conduttori di mulini e impastatrici; Conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali; Operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio; Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nell’industria alimentare. Per gli operai edili, per i ceramisti e per i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta il requisito contributivo è ridotto a 32 anni. 

b)   Invalidi civili 

Si tratta di lavoratori con almeno 63 anni di età e 30 anni di contribuzione che siano stati riconosciuti invalidi civili di grado almeno pari al 74 per cento.

c)   Caregiver 

Sono i lavoratori con almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi che assistono, da almeno sei mesi, il coniuge, la persona in unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap, o anche un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

d)   Disoccupati 

Si tratta dei lavoratori con almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi che si trovino disoccupati e abbiano integralmente esaurito la Naspi. 

Importo dell’Ape 

L’Ape sociale non è una vera pensione, ma un sussidio che accompagna il lavoratore fino all'età per la pensione di vecchiaia, pari all’ammontare dell’assegno previdenziale calcolato al momento dell’uscita dal lavoro. L’importo non può superare i 1.500 euro lordi mensili. All’età della pensione di vecchiaia si trasforma in trattamento pensionistico completo.