Milano, 30 maggio 2013 - Chiusura di seduta in rialzo per la Borsa valori, al di sotto dei massimi della giornata ma in linea con il resto d’Europa. L’indice Ftse Mib registra un +0,66% a 17.350 punti, dopo aver toccato anche un +1,1%, mentre l’All Share sale dello 0,44%.

Ignorando il tracollo di Tokyo Piazza Affari ha invece sottolineato l’atteso ok Ue per la chiusura della procedura d’infrazione contro l’Italia, e in mattinata l’esito positivo dell’asta di Btp, pur se con rendimenti in lieve crescita.

Nel pomeriggio i dati macro Usa poco brillanti hanno rassicurato gli operatori sul fatto che la Fed non dovrebbe porre termine a breve alle misure di stimolo all’economia.

Fiat guadagna il 3,31%, mentre di giorno in giorno prendono corpo le attese per l’operazione Chrysler. Oggi il presidente Elkann ha detto comunque che Exor (+0,89%) non intende fare aumenti di capitale. Il Lingotto beneficia anche di un report favorevole di Goldman che ha alzato il target price. Tra gli industriali per lo stesso motivo sale Pirelli (+3,08%).

Perde terreno invece Telecom (-1,70%) scendendo proprio nelle ultime battute in concomitanza con la notizia che il cda ha dato l’ok allo scorporo della rete.

Bene le banche, in particolare Ubi (+3,56%), con Intesa +1,96% e unicredit +1,86%. Generali +1,39% con l’annuncio dell’ottenimento di nuovi finanziamenti per due miliardi di euro.

Nell’energia Eni cede l’1,44%, Saipem -1,04%. Pesante Mondadori con un -5,37%.

SPREAD BTP-BUND - Chiude in lieve calo a quota 259 punti base lo spread tra il Btp e il Bund tedesco. Il differenziale si era attestato ieri a 265 punti. Il tasso del decennale italiano è al 4,10% sul mercato secondario. Scende a 283 punti lo spread spagnolo con il rendimento dei Bonos al 4,34%.

L'ASTA DEL TESORO - Il Tesoro ha collocato all’asta 3 miliardi di Btp a 10 anni con un tasso medio salito al 4,14% dal 3,94% di un mese fa, minimo da ottobre 2010. Assegnati anche 2,75 miliardi a cinque anni con un rendimento medio del 3,01%.