Roma, 11 giugno 2012 - I lavoratori esodati, quelli cioè che potrebbero avere diritto ad andare in pensione sulla base delle vecchie regole secondo il decreto Salva Italia e il Milleproroghe sono 390.200: questo è il numero fornito dall'agenzia Ansa ricavato dalla Relazione Inps al ministero del Lavoro inviata prima della firma del decreto che fissa a 65.000 la quota dei salvaguardati.

MA L'INPS PRECISA - "L’Inps non ha fornito stime diverse e ulteriori rispetto al tema dei salvaguardati". Lo scrive in una nota l’Inps, in risposta alle cifre indicate da indiscrezioni di stampa. "I documenti tecnici dell’Inps - prosegue la nota - hanno consentito al ministero di formulare il decreto con la salvaguardia prevista per i 65.000 lavoratori per i prossimi 24 mesi e per alcune categorie anche oltre i 24 mesi.

IL MINISTRO SI ARRABBIA - Il ministro Elsa Fornero - si legge in una nota - "ha manifestato ai vertici dell’Inps la propria disapprovazione e deplorato la parziale e non ufficiale diffusione di informazioni che ha provocato disagio sociale". Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero "ha convocato il Presidente e il Direttore Generale dell’Inps per avere chiarimenti circa notizie relative a documenti interni all’Istituto contenenti valutazioni che, non corredate da spiegazioni e motivazioni di dettaglio, hanno finito per ingenerare confusione e sconcerto nella pubblica opinione". Alla luce di quanto emerso nell’incontro con i vertici Inps, il ministro del Lavoro Elsa Fronero "ribadisce la correttezza di quanto contenuto nel decreto, già firmato dal ministro del Lavoro e dal ministro dell’Economia, sui 'Salvaguardati' che, sulla base delle risorse finanziarie già stanziate, definisce il loro numero in 65mila persone". E ancora: il governo è "consapevole" che il provvedimento sui lavoratori salvaguardati "non esaurisce la platea di persone interessate alla salvaguardia".

SINDACATI FURIOSI / CGIL - Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, attacca: "La Cgil conferma quanto da sempre affermato: qualunque sia il numero, e non abbiamo motivo di dubitare che possa essere quello reso noto oggi, bisogna dare subito risposta compiuta a questo grande problema, creato da una riforma sbagliata e superficiale, con una soluzione previdenziale per tutti gli interessati". "Perè il gioco dei numeri ora deve finire - continua Lamonica - C’è un problema di trasparenza nei dati, che vanno resi espliciti dall’Inps, che dovrebbe essere l’ente che fornisce numeri oggettivi sui quali si assumono poi le decisioni politiche, e non altro. E c’è un enorme problema del governo: il ministro sa perfettamente che i 65 mila sono un numero ricavato dalle risorse stanziate e non certo dagli aventi diritto e che , come lei stessa ha ammesso, è stato compiuto un grande errore".

CISL - "La relazione Inps ha confermato quanto il sindacato ha sostenuto in questi mesi: la riforma previdenziale introdotta dal governo Monti, in assenza della gradualità necessaria ad offrire il giusto accompagnamento alla pensione per le persone che erano ai limiti del raggiungimento dei vecchi requisiti pensionistici, ha prodotto una ferita nel paese lasciando centinaia di migliaia di persone senza un reddito da lavoro o da pensione". Lo dichiara il Segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, commentando la relazione Inps sugli ‘esodati’. "Di fronte a questi dati ormai resi ufficiali - continua Petriccioli - la Cisl ritiene che il governo ed il ministro Fornero, debbano riconoscere che il decreto sui 65mila esodati, firmato la scorsa settimana, è insufficiente e quindi è necessaria una immediata convocazione delle parti sociali per individuare le opportune soluzioni e coperture economiche per l’ intera platea dei lavoratori”.

UIL - Basta al balletto dei numeri, si riconoscano tutti gli accordi firmati entro il 31 dicembre 2011. Così il segretario confederale Uil, Domenico Proietti, sulla platea degli esodati. "Qualunque sia il numero degli interessati, tutti coloro che hanno sottoscritto accordi individuali e collettivi entro il 31 dicembre 2011 devono vedersi applicate le vecchie norme per l’accesso alla pensione. Sarebbe opportuno mettere fine al balletto di cifre sugli esodati chiedendo all’Inps di fornire con certezza i dati in questione; dati che solo l’Inps è in grado di conoscere nel dettaglio", dice.

GASPARRI: GOVERNO SUPERFICIALE - "I dati dell’Inps sugli esodati confermano quanto questo dramma sociale sia stato trattato con superficialità dal governo. E’ tempo di risposte, non di cinismo o di battute irrispettose. I cosiddetti tecnici hanno affrontato il tema senza il necessario rispetto per le persone", afferma il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.

BERSANI: SERVE UNA SOLUZONE - "Bisogna trovare una soluzione come ho sempre detto. Sono state presentate delle proposte che avevamo avanzato noi. Bisogna cominciare con questi 65 mila e poi andare avanti con quelli che seguono". Lo ha ribadito il segretario del Pd Pier Luigi Bersani interpellato sugli esodati a margine di un convegno sulla green economy organizzato dal partito.

IDV: 300MILA PERSONE SENZA LAVORO E PENSIONE- "Se anziché perdere tempo inseguendo un’ossessione maniacale contro l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, il ministro Fornero avesse fatto il suo mestiere, ora non ci ritroveremmo con più di 300.000 persone senza lavoro e senza pensione!". A dichiararlo il presidente dell’Italia dei Valori a Palazzo Madama, Felice Belisario e la capogruppo IdV in commissione Lavoro del Senato, Giuliana Carlino. "Fa rabbrividire leggere sulle agenzie di stampa - proseguono - che già prima della firma del decreto Salva Italia, che fissa il numero degli esodati a 65.000, l’Inps avesse informato il ministero sulla reale cifra: 390.200. Il dubbio è lecito: o la Fornero non sa fare il suo lavoro o volutamente se ne é infischiata dei diritti dei lavoratori, ostinata ottusamente su una riforma che non porta bene al Paese, rende ancora più vulnerabili le fasce deboli, facilita i licenziamenti e non produce sviluppo". "E oggi sentiamo pure le sue lamentele sulle parti sociali che, facendo il loro mestiere, pretendevano di difendere i lavoratori. Adesso basta con le prese in giro. Lo diciamo al governo - concludono - ma lo diciamo anche al Pd: leggete bene quali norme avete votato al Senato e modificatele alla Camera, come chiedono gli italiani".

FERRERO: FORNERO A CASA - "I numeri dell’Inps parlano chiaro: gli esodati sono quasi 400mila, molti di più di quanti sarebbero inclusi nella proposta di 'salvaguardia' contenuta nel decreto del governo e l’esecutivo era a conoscenza di questo numero. Abbiamo così la conferma che il ministro Fornero è in malafede ed è totalmente irresponsabile, mettendo in mezzo alla strada centinaia di migliaia di persone. Se ne vada a casa subito, dia le dimissioni e abbia il buon gusto di non farsi più vedere". Così il segretario del Prc, Paolo Ferrero.