{{IMG_SX}}Roma, 3 luglio 2008 - "La solitudine dei numeri primi", il libro scritto da Paolo Giordano, edito da Mondadori, ha vinto il premio Strega 2008, ottenendo 163 voti. Il premio, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci in collaborazione con Liquore Strega, è stato assegnato al termine della seconda votazione dei 400 "Amici della domenica", alla presenza del presidente di seggio Niccolò Ammaniti, vincitore del Premio Strega 2007, affiancato dal nuovo direttore della Fondazione Bellonci, Tullio De Mauro, al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma.

 

L'opera di Giordano, che è già un successo in libreria (170mila copie vendute), era data come favorita perchè nella prima votazione aveva ottenuto il maggior numero di preferenze, seguita però a breve distanza da "Napoli Ferrovia" di Ermanno Rea, edito da Rizzoli, che ha ottenuto poi 118 voti; "La solitudine dei numeri primi" era stato anche prescelto da 120 studenti di 16 scuole romane, nell'ambito dell'iniziativa "2008. Un anno stregato".

 

Nella cinquina dei finalisti "Non avevo capito niente" di Diego De Silva, edito da Einaudi; "L'illusione del bene" di Cristina Comencini, edito da Feltrinelli e "Le seduzioni dell'inverno" di Lidia Ravera, edito da Nottetempo.
Giordano è uno scrittore esordiente di soli 25 anni (è nato a Torino nel 1982) ed ha saputo raccontare le vicende dolorose di due ragazzini, Alice e Mattia, le cui vite finiranno per incrociarsi: "Una storia sofferta - ha scritto Franco Marcoladi nella presentazione del libro - senza speranza, lucidissima sul dolore dei giovani d'oggi". Giordano vive a Torino, è laureato in fisica, ha ottenuto una borsa di studio per un dottorato di ricerca ed ha iniziato a scrivere circa 3 anni fa.

Alla cerimonia della premiazione era presente anche il ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno; su Raiuno la diretta televisiva condotta da Livia Azzariti al Ninfeo di Villa Giulia e in studio da Gigi Marzullo. Alemanno ha affermato che il Premio Strega è "un fatto importante per la città" di Roma ed il Comune lavorerà con la Fondazione "perchè acquisisca sempre più visibilità".

 

"Sono contento che abbia vinto io ma sono contento che abbia vinto un giovane". Così Paolo Giordano, emozionato e "frastornato", ha commentato la conquista del Premio Strega. Intervistato da Azzariti e Marzullo, il giovane ha sottolineato che "c'è stato uno sforzo estremo; io ho fatto il mio, ho scritto il libro, la casa editrice ci ha creduto". Le cambierà la vita?, ha chiesto Marzullo: "Non so, la vita mi è già un pò cambiata - ha risposto - penso di sì".

 

La storia di "La solitudine dei numeri primi" - ha spiegato l'autore - è nata dalle "suggestioni iniziali venute dai racconti di amici, persone a me vicine, che poi ho fatto evolvere", "usando molto me stesso e tutto quello che avevo a tiro". Gli studi di fisica sono serviti - ha aggiunto - perchè "ho sfruttato la matematica come bacino metaforico e come metodo: il metodo matematico permette di essere rigoroso, serio, veloce, costante".