Zona bianca, Pregliasco: "La vedo male"

Il virologo: "Rischiamo di perdere l'occasione per darci dentro col tracciamento"

Fabrizio Pregliasco (Ansa)

Fabrizio Pregliasco (Ansa)

Roma, 31 maggio 2021 - Nel giorno in cui Molise, Sardegna e Friuli entrano in zona bianca, Fabrizio Pregliasco fa cadere una doccia gelata sulla voglia di riaperture degli italiani. "Le zone bianche? Le vedo male", dice il virologo dell'Università Statale di Milano all'Adnkronos Salute. Il motivo risiede nel possibile azzardo morale sul numero di tamponi processati dalle regioni.  "Il problema è che non dobbiamo perdere l'occasione per darci dentro col tracciamento - afferma Pregliasco, invece il rischio è che si facciano meno tamponi perché più tamponi si fanno più casi emergono e più le regioni rischiano di retrocedere nella gamma dei colori".

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E ragiona: "Avrebbe dovuto essere un meccanismo premiante: più ne fai meglio è, invece è tutto il contrario". Quindi propone di "inserire una quota standard sulla base della popolazione coinvolta".  Infine, circa le "aperture che noi stiamo facendo con un entusiasmo persino eccessivo", Pregliasco si scaglia contro i comportamenti non adeguati alla situazione: "I giovani sono terribili, li ho visti in giro. Non gli ho detto niente  perché ero in macchina"

Sempre, oggi, a Timeline su Sky Tg24, il virologo ha affermato: "Credo che aumentando la mobilità e quindi i contatti interpersonali potrà esserci un colpo di coda del virus con un incremento del numero di casi". Tuttavia, Pregliasco pensa che "non ci sarà una proporzionale presenza di casi gravi perché abbiamo realizzato una buona campagna vaccinale che ha protetto le persone più fragili".

Una linea differente da quella portata avanti dall'Inghilterra. "La loro strategia vaccinale la scelto di proseguire solo con una prima dose che sembra non essere così protettiva verso la variante indiana", spiega lo specialista per il quale "noi dobbiamo monitorare la situazione e progredire a step successivi".  La chiave è sempre il tracciamento, a cui bisogna aggiungere "un'opera di prossimità per scovare le persone ancora mancanti alla vaccinazione. Non solo i no-vax, ma anche i titubanti e coloro che non ha ricevuto informazioni in modo facile".

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