Roma, 10 novembre 2022 - Allarme virus sinciziale per il prossimo inverno. Fermato nel 2020 dalla pandemia Covid, il virus respiratorio sinciziale era tornato a farsi sentire nell'inverno 2021-202, mettendo in grave difficoltà i reparti di pediatria e le terapie intensive pediatrice. Per questo inverno, l'allerta è già scattata: "Attendiamo un picco per Natale - dice Massimo Resti, direttore della Pediatria dell'ospedale Meyer di Firenze -. Avremo più ricoveri del pre pandemia".
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Il virus respiratorio sinciziale nel mondo fa più di 100.000 decessi, quasi tutti nei paesi poveri. Ogni anno è responsabile di un numero di ricoveri da 3-6 milioni di ospedalizzazioni. Finiscono in ospedale 2 bimbi su 10 che vengono colpiti nel primo anno di vita. "E tra i ricoveri non vediamo più soltanto neonati, ma anche bimbi fino a 2 anni - dice ancora Massimo Resti -. In Italia, il 20% dei contagiati sotto i 2 anni di vita arriva in pronto soccorso. Tra quelli sotto i 12 mesi, il 4% richiede ricovero e, di questi, l'1% finisce in rianimazione: nessun altro virus nella prima fase della vita colpisce così".
I problemi legati al virus sinciziale, a seguito della pandemia, sono cresciuti. "Per mesi - afferma Resti - ha circolato poco e abbiamo sviluppato meno anticorpi nella popolazione. Questo significa che ora colpisce di più e anche in fasce di età che non siamo abituati a considerare a rischio, come i più grandicelli".
I bimbi nati pretermine o con patologie congenite hanno un rischio molto maggiore di ricovero, per loro infatti è da anni disponibile un anticorpo monoclonale da ripetere mensilmente nei primi mesi di vita. Tuttavia, "se è vero che i bimbi fragili hanno un rischio maggiore, è anche vero che la maggior parte dei ricoveri è nei bambini sani e nati a termine, che rappresentano l'88% dei ricoverati per questa causa. Ma per loro non è ancora prevista la profilassi".
L'allarme di Bassetti
Sul virus sinciziale ha parlato anche Matteo Bassetti. Il direttore della Clinica di malattie infettive al San Martino di Genova ha sottolineato i rischio di una triplice epidemia: "Come hanno detto i colleghi americani ci sarà una triplice epidemia, io invece la definisco 'trio infernale', ovvero l'influenza, Sars-CoV-2 e il virus respiratorio sinciziale, che temo farà danni. Tutto questo ci dice che il Covid è diventano meno importante e torniamo alla normalità pre-pandemia".