Covid: in Cina i primi morti dopo 6 mesi. Cosa sta succedendo e le ricadute sull'economia

Dopo gli allentamenti, si rischiano nuove restrizioni rigide. Dalle scuole ai ristoranti: ecco cosa sappiamo

Pechino, 21 novembre 2022 - Covid Cina e nuova ondata di sottovariante BF.7: 3 morti a Pechino da sabato scorso, i primi decessi per Coronavirus da maggio, ha riferito la Commissione sanitaria nazionale. Nella capitale sono intanto ritornati a salire i casi, con 962 nuove infezioni oggi 21 novembre rispetto ai 621 di ieri sera, riferisce il Guardian. Domenica sono stati rilevati 2.277 casi locali e 24.547 asintomatici.

 

"Politica zero Covid"

In virtù della politica di zero Covid, è stato imposto un lockdown nel distretto di Haidan a Pechino, dove vivono tre milioni di persone. Tutte le scuole di Pechino sono passate all’insegnamento online.

Cosa sta succedendo a Pechino

Chi intende recarsi a Pechino, deve effettuare un test del Covid nei primi tre giorni dall’arrivo e solo dopo potrà uscire in città. E proprio nella capitale, secondo i funzionari locali, rischia di crearsi la crisi più grave dall’inizio della pandemia mentre circa 3 milioni di persone sono già confinate a casa.

Il numero dei morti in Cina

Il bilancio complessivo dei morti di Covid-19 in Cina è pari a 5.229, un dato basso rispetto alla media del resto del mondo. Nel Paese vige la “politica zero- Covid” che nelle ultime settimane ha provocato dure polemiche e proteste.

Smart working e ristoranti: cosa succede

Gli studenti delle scuole di diversi distretti di Pechino hanno dovuto tenere le lezioni online, mentre ristoranti e luoghi pubblici sono stati chiusi nelle aree più colpite, a partire da Chaoyang, il distretto centrale che è un polo commerciale e diplomatico. Le autorità hanno chiesto alle aziende di favorire lo smart working contro l’ondata di sottovariante BF.7

Torna la tolleranza zero?

La 'tolleranza zero' finora seguita ha di recente avuto alcuni allentamenti, tra cui la riduzione dei tempi di quarantena obbligatoria per gli arrivi internazionali (da 10 a 8 giorni). Nel polo manifatturiero di Guangzhou, capoluogo del Guangdong, domenica sono stati segnalati più di 8.000 casi, spingendo i funzionari a lanciare test di massa nel distretto centrale di Haizhu (circa 1,8 milioni di residenti) e a bloccare il distretto di Baiyun (quasi 3,7 milioni) per cinque giorni. A Guangzhou sono stati segnalati la scorsa settimana proteste e scontri con la polizia a causa dei lockdown. 

I riflessi sull'economia

I morti e le nuove restrizioni decide da Pechino hanno avuto subito una ricaduta sull'economia. Il petrolio Wti ha perso al Nymex oltre il 5% e un barile vale ora 76,02 dollari. La Cina è il maggior importatore di petrolio al mondo. Inoltre, sono aumentati i timori sulla domanda globale, visto il rischio di recessione. Tornano a farsi largo insomma i timori che dopo l'allentamento delle norme su quarantena e test di massa, le autorità decideranno nuove e rigide restrizioni. 

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