Vaccino Covid, la Biontech: "Servono più dosi, c'è un buco perché altri non approvati"

Il ceo e co-fondatore Sahin: "Speriamo di produrre di più a fine gennaio"

Dosi di vaccino Pfizer-Biontech

Dosi di vaccino Pfizer-Biontech

Roma, 1 gennaio 2020 - Le vaccinazioni contro il Covid con il siero Pfizer-BioNTech sono ormai partite, ma "la situazione non è buona. Si è creato un gap perché non sono stati approvati altri vaccini". A dirlo è Ugur Sahin, cofondatore e Ceo della BioNTech, in un'intervista al settimanale tedesco 'Spiegel' in cui spiega che la sua azienda si trova a dover "coprire il buco", ha dichiarato Sahin. 

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"Stiamo tentando di avere nuovi partner che producano per noi - spiega ancora Sahin - ma non è che ci siano fabbriche specializzate che non vengono utilizzate in giro per il mondo che possano produrre vaccini della qualità richiesta da un giorno all'altro". "Entro la fine di gennaio - ha continuato - noi avremo una visione più chiara se potremo produrre di più e quanto".

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"C'era l'idea che molte altre società sarebbero arrivate con i vaccini, apparentemente c'era l'impressione che ne producevamo a sufficienza, che la cosa sarebbe stata sotto controllo",  ha detto ancora Sahin. Riguardo poi alla possibilità di produrre in altri stabilimenti il suo vaccino , lo scienziato ha sottolineata la complessità della tecnologia mRNa su cui il vaccino è basato: "Non si può semplicemente cambiare, produrre vaccini invece che aspirina o sciroppo per la tosse, questo processo richiede anni di esperienza ed un appropriato equipaggiamento strutturale e tecnologico".

Il vaccino Pfizer-BioNTech ha ottenuto poco prima di Natale l'approvazione da parte della Commissione Europea che così ha dato il via alla campagna delle vaccinazioni in tutti i Paesi della Ue. La Commissione ha anche ordinato vaccini di altri produttori, che ancora però devono ottenere l'approvazione finale.  Il ministro della salute tedesco, Jens Spahn, ha esortato l'Ema ad approvare rapidamente anche il vaccino sviluppato dall'Università di Oxford e da AstraZeneca, ma i tempi per l'approvazione di quest'ultimo restano incerti.