ANNA GIORGI
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"Si è fuso come burro, abbiamo perso tutto"

I residenti disperati piangono in strada: "Ci avevano assicurato che la copertura del palazzo era ignifuga. Faremo una class action"

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di Anna Giorgi

e Nicola Palma

Una signora piange disperata sul marciapiedi di via Ferrari: "Di casa mia non è rimasto più nulla". Un ragazzo, pure lui in lacrime, se la prende con i costruttori del palazzo: "Ci avevano assicurato che quei pannelli erano ignifughi: è tutto bruciato, si sono fusi come burro in pochi secondi, faremo una causa collettiva, devono ripagarmi anche l’ultimo cuscino". Disperazione e rabbia. Terrore e incredulità. Alcuni dei residenti della Torre del Moro, il palazzo di 18 piani andato completamente a fuoco ieri pomeriggio in via Antonini, al quartiere Vigentino, si fanno forza a vicenda. Tra loro ci sono i trenta che sono riusciti a scappare appena si sono resi conto che lo stabile stava diventando una gabbia infuocata: i video che circolano sulle chat mostrano che l’incendio è divampato al quindicesimo piano e che "nel giro di quattro-cinque minuti al massimo" l’intera ala destra dell’edificio in calcestruzzo armato con lastre prefabbricate di polistirene è stata avvolta da un rogo.

"Come se fosse esploso qualcosa all’improvviso", raccontano in lacrime. Antonio si è accorto di quanto sta accadendo dal fortissimo odore di gomma bruciata: "Stavo per uscire per andare in piscina, ho preso al volo il cane, qualche vestito e sono sceso di corsa". Altri, aggiunge, non sono riusciti a salvare gli animali che avevano in appartamento: il riferimento, pare, è a una famiglia che abita al quindicesimo piano, quello dal quale sarebbe partito tutto, che ha perso due gatti. L’evacuazione-lampo ha impedito che il bilancio fosse drammatico: fino a ieri sera non si registravano né morti né feriti, anche se alle 21 i vigili del fuoco erano riusciti a risalire con cautela solo fino al quinto piano. "Il lavoro sarà ancora lungo e complicato, stiamo raffreddando dall’esterno buttando acqua, ma ci vorrà molto tempo", spiegano i pompieri, al lavoro senza sosta dalle 17.40. Le testimonianze si rincorrono nei giardinetti, anche se c’è pure chi non ha voglia di parlare e continua a osservare a bocca aperta la torre che fuma dal tetto. Ci sono alcuni lavoratori di un punto vendita di giocattoli che si trova proprio ai piedi del condominio: "Non sappiamo in che condizioni sia il negozio, ma credo che sia tutto distrutto, a giudicare dalla quantità di detriti caduti". C’è pure chi ha visto bruciare la sua macchina: alcuni pezzi incandescenti di facciata sono arrivati in strada, piombando sulle auto parcheggiate.

Alle 18 inizia la fila davanti al posto avanzato di soccorso della Protezione civile: l’obiettivo è censire i presenti per capire se manchi qualcuno all’appello e pure per avere un numero preciso delle persone che nei prossimi giorni, e chissà fino a quando, avranno bisogno di una sistemazione alternativa. "Fortunatamente ho da chi andare – spiega una ragazza –, ma ho sentito altra gente che è rimasta praticamente in strada". Di loro si occuperà il Comune. Il pensiero ricorrente e al tempo stesso terribile va al rivestimento esterno dello stabile, che, a giudicare da quanto immortalato in presa diretta dagli smartphone, ha fatto propagare le fiamme in un amen: "Ricordo perfettamente – fa sapere una donna – che ci avevano detto che i pannelli erano resistenti al fuoco, e invece si sono liquefatti".

È proprio quella la domanda che continua a rimbombare nella testa: com’è potuto succedere? Com’è potuto succedere in un edificio di così recente costruzione, datato 2011? Parole che verranno confermate o smentite dagli accertamenti investigativi coordinati dalla procura.