Obblighi per le nuove auto da luglio. Dall'Isa alla scatola nera. Sistemi e scadenze

Sicurezza stradale: i numeri choc delle vittime e la mobilitazione nazionale delle associazioni il 21 maggio. Il nodo Autovelox

Controlli della polizia stradale

Controlli della polizia stradale

Roma, 13 maggio 2022 - Sicurezza stradale, controllo della velocità e nuove dotazioni obbligatorie per le auto di nuova omologazione, a partire da luglio 2022. Da Isa alla scatola nera, ecco cosa ci aspetta. Sullo sfondo, i numeri choc dei morti, "3.500 in media prima del lockdown", ricordano da 'Vivi in strada',  la rete di associazioni che il 21 maggio torna in piazza con una manifestazione nazionale. La mobilitazione coinvolgerà tutta Italia con un hashtag, #laguerraignorata.

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Che cos'è l'Isa

L'Isa - Intelligent Speed Adaptation, quindi dispositivo per l'adattamento intelligente della velocità - è stato sperimentato in diversi Paesi del nord Europa. In attuazione di un regolamento Ue, dovrà essere obbligatoriamente incorportato sulle auto di nuova omologazione. Aiuterà chi guida a mantenere la velocità indicata dai limiti della strada che si sta percorrendo. Il dispositivo può essere di tipo attivo o passivo, in altre parole impedire di superare la soglia non consentita o invece limitarsi a segnalare l'obbligo.

La scatola nera

Anche questo dispositivo sarà obbligatorio da sulle auto omologate da luglio. Registra e memorizza una serie di dati prima e dopo un incidente, dalla velocità alla frenata.  E da luglio 2024 sarà vietato immatricolare veicoli che ne siano privi.

Le richieste

La rete 'Vivinstrada' chiede che l'Italia inizi una sperimentazione "a partire dal parco auto delle varie amministrazioni centrali e locali e progressivamente su tutto il circolante, altri dispositivi Adas, inparticolare telecamere e sensori periferici per grandi mezzi di trasporto".  "I risultati nei Paesi che hanno sperimentato il sistema sono ottimi - chiarisce un volontario -.  Si parla di un 30-40% di riduzione delle vittime ma noi pensiamo che i numeri siano addirittura superiori, arrivino oltre il 50%. Per questo anni fa abbiamo lanciato una campagna di mobilitazione". 

Autovelox: il record di 8.000

Le associazioni chiedono anche una "larga diffusione di Scout speed,  autovelox , tutor, photored". Un pacchetto di strumenti che si porta dietro però da anni un problema di legittimità e dedcreti mai arrivati, mentre infuria una giungla di sentenze dai giudici di pace.

Numeri choc

Restano i numeri choc. "Sono passati oltre due anni dalla grande manifestazione nazionale per la prevenzione stradale di Roma 2020, la strage stradale non accenna a diminuire, né tantomeno a fermarsi, come era negli obiettivi e le speranze che accompagnarono la nostra iniziativa. Dalla data della manifestazione a oggi abbiamo dovuto invece contare ancora oltre 4.000 vittime e migliaia di feriti gravi e invalidi permanenti", scrivono le associazioni. Al telefono la rete 'Vivinstrada' chiarisce: "E questo bilancio è al ribasso, perché c'è stato di mezzo il lockdown".

Perché tanti morti con 8.000 autovelox?

Ma se l'Italia vanta la cifra record in Europa di 8.000 autovelox, perché i numeri delle vittime restano così alti? "Perché molte postazioni sono vuote, proprio senza telecamera, quindi quel numero sulla carta non corrisponde alla realtà", obietta Giuseppe Guccione, presidente della fondazione intitolata al fratello Luigi, morto in un incidente.

Strage sulle strade e soldi

Ma che impatto produce sul Pil nazionale la strage sulle strade? Rispondono le associazioni: incide "nella misura di circa il 2%" sul "bilancio complessivo statale", "sottraendo vitali risorse, dell’ordine di decine di miliardi di euro ogni anno, a sanità,  scuola, infrastrutture, investimenti e molto altro".