Qatargate, "parte soldi a Panzeri e Kaili emessa in Belgio". Perché è importante

La rivelazione del quotidiano belga L'Echo. Ipotesi euroedeputati a libro paga del Qatar: per i media greci sono più di 60 quelli coinvolti. Prima udienza del processo a Bruxelles, Panzeri e Giorgi in carcere per almeno un mese

Bruxelles, 14 dicembre 2022 - Emerge un tassello importante nelle indagini sul Qatargate: una parte dei contanti trovati dalla polizia a casa di Antonio Panzeri e in quella di Eva Kaili oltre che nelle borse che aveva il padre dell'eurodeputata ellenica sono stati emessi in Belgio. È quanto si legge sul quotidiano belga L'Echo. Quest'aspetto potrebbe consentire progressi ulteriori nell'inchiesta della Procura. Come ricorda la stessa stampa belga "conoscendo il luogo di emissione, sarà facile individuare la banca in cui sono state prelevate le mazzette, e quindi il conto corrente e l'identità della persona che ha effettuato il prelievo".

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Gli inquirenti, a quanto si apprende, stanno analizzando anche le impronte rilevate sulle mazzette per confrontarle con quelle degli arrestati ed eventualmente scoprire altri coinvolti. L'operazione tuttavia richiederà del tempo. Ammonta a oltre un milione e mezzo di euro il totale delle banconote trovate dalla polizia belga nelle perquisizioni alle abitazioni di Panzeri e della Kaili.

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Antonio Panzeri ed Eva Kaili (foto Ansa)
Antonio Panzeri ed Eva Kaili (foto Ansa)

Media greci: oltre 60 eurodeputati nel mirino

In giornata sono filtrati aggiornamenti sull'inchiesta, che non sarebbe circoscritta solo ai quattro fermati, ma riguarderebbe diversi europarlamentari che - secondo l'ipotesi degli inquirenti - sarebbero finiti a libro paga del Qatar. 

Sono poi i media greci a rivelare che ci sarebbero anche più di 60 eurodeputati nel mirino. La televisione privata greca MegaTv riporta che i parlamentari europei che potrebbero essere toccati da indagini e perquisizioni sarebbero per la maggior parte appartenenti alle famiglie politiche dei Socialisti & Democratici, del Partito popolare europeo e di altri partiti di sinistra. Le indiscrezioni sono state rilanciate anche dalla testata online tedesca Focus.de, ma non trovano alcuna conferma da parte della procura federale belga.

Prima udienza a Bruxelles

Oggi sono comparsi davanti alla Camera di consiglio del tribunale di Bruxelles tre delle quattro persone fermate nell'ambito dell'inchiesta. La prima udienza si è tenuta a porte chiuse e i giornalisti non hanno potuto accedere. A quanto si apprende il fascicolo di Eva Kaili è stato rinviato al 22 dicembre, secondo quanto riportato dal canale Rtl.

Il legale di Giorgi riferisce che i giudici hanno deciso che Antonio Panzeri e Francesco Giorgi resteranno ancora in carcere per almeno un mese. Per il quarto fermato, Nicolò Figà-Talamanca è stato invece disposto il regime di sorveglianza elettronica che gli permette di uscire dal carcere. Tra un mese i quattro dovranno comparire di nuovo in tribunale. 

Media: indagine dei servizi dietro l'inchiesta

Dai media francesi (fonte il quotidiano 'Le Soir') filtra che l'inchiesta giudiziaria sarebbe partita in un secondo momento, a seguito di quella condotta dai servizi segreti belgi in collaborazione con quella di altri Paesi. L'informazione è stata confermata dal ministero della Giustizia di Bruxelles. All'origine di tutto ci sarebbe quindi un'operazione di intelligence

La lettera della Delli

Intanto la presidente della commissione Trasporti dell'Eurocamera, l'eurodeputata francese dei Verdi Karima Delli, in una lettera rivolta ai membri della sua commissione e visionata da Ansa, avverte: "Intendo chiedere alla Commissione europea di informarci rapidamente sul processo di ratifica in corso dell'accordo Ue-Qatar sull'aviazione e di farci sapere quando è previsto l'inizio della procedura di approvazione". E prosegue: "Propongo inoltre di desecretare tutte le dichiarazioni decisionali prese durante la riunione dei coordinatori relative al Qatar". Concedere "il consenso a questo accordo in questa fase potrebbe essere difficile".