Il figlio deve operarsi. "Dategli sangue no vax"

Modena, i genitori (molto religiosi) credono che nei vaccini ci siano cellule ricavate da aborti. Deciderà un giudice

Il procuratore capo della Procura dei minori di Bologna, Silvia Marzocchi

Il procuratore capo della Procura dei minori di Bologna, Silvia Marzocchi

Da una parte il timore che il sangue di persone vaccinate possa rappresentare un pericolo per il loro bambino di due anni, in attesa di un’operazione al cuore che prevede una trasfusione. Dall’altra le convinzioni religiose che li portano a rifiutare la vaccinazioni anti Covid. È stata portata in tribunale una famiglia modenese che – in vista del delicato intervento chirurgico – ha chiesto all’equipe medica del Sant’Orsola di dare al figlio solo sangue di persone non vaccinate.

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Gli specialisti dell’ospedale bolognese, infatti, si sono appellati al giudice tutelare di Modena accusando i genitori del piccolo di rifiutare le cure. Così ieri mamma e papà sono stati ascoltati dal magistrato, che ora dovrà decidere se la loro richiesta è lecita oppure se dovranno ’accontentarsi’ del sangue a disposizione della rete regionale.

Il bambino, cardiopatico con alle spalle altri interventi chirurgici, dovrà essere sottoposto a un’operazione non urgente ma necessaria e diverse settimane fa i genitori avevano chiesto ai medici – nei confronti dei quali nutrono stima e fiducia – di usare per precauzione solo sangue ’no vax’. Si tratterebbe dunque di uno scrupolo per ridurre ulteriormente i rischi dell’intervento. I genitori, infatti, temono che il sangue dei vaccinati contro il Covid possa nuocere al figlio dato che non si conoscono gli effetti a lungo termine della profilassi. Una tesi avvalorata da due esperti, un ematologo e un medico legale ingaggiati dalla famiglia, secondo i quali non è escluso che la trasfusione con sangue di vaccinati possa rappresentare un rischio. Le loro conclusioni sono quindi già state portate al giudice tutelare. La famiglia vuole inoltre sottolineare che non rifiuta le cure: a loro avviso, la richiesta dovrebbe essere letta solo come un ulteriore accorgimento verso un bambino fragile che deve affrontare un’operazione importante. I medici bolognesi invece escludono rischi provenienti dalla trasfusione per il piccolo paziente.

Per quanto riguarda le convinzioni religiose, la famiglia non accetta che al piccolo sia dato sangue di persone vaccinate con sieri che utilizzerebbero in fase sperimentale eo di produzione cellule umane ricavate da feti abortiti volontariamente.

I genitori hanno anche già pronta una lista di persone non vaccinate contro il Covid pronte a donare il sangue per l’operazione del bambino: un elenco che si è allungato anche grazie alla chat Telegram dove, sull’argomento, è in atto un’animata discussione. La Procura per i minori di Bologna, intanto, si è già attivata con un ricorso al tribunale per i minorenni. L’intervento della Procura, guidata dalla procuratrice Silvia Marzocchi, è più ampio, a tutela del minore e riguarda un’eventuale limitazione della responsabilità genitoriale.