Mascherine, Bassetti: "Balletto deprimente. Chirurgiche e Ffp2? Ansiolitici"

L'infettivologo: "Il vaccino salva vite, la mascherina no. Solo in ospedale serve"

Matteo Bassetti, 51 anni

Matteo Bassetti, 51 anni

ROMA - Professore, c’è il rischio che si riparta con il balletto "mascherine sì, mascherine no"?

"La politica perde credibilità verso la gente, non c’è più fiducia nelle istituzioni: dopo è difficile recuperarla – spiega l’infettivologo Matteo Bassetti –. Decliniamo una misura medico-scientifica attraverso sindacalisti, sindaci, governatori. non attraverso gli scienziati. Ora il dispositivo è un fatto politico: per uno come me che con le mascherine ci lavoro e le raccomando a chi serve, è svilente distruggere un oggetto così importante".

Mascherine e lavoro: ecco fino a quando restano obbligatorie

Dopo anni di obbligo, molte persone la usano anche se camminano da sole per strada.

"Certo, poi molti la portano in tasca non perché serve, ma perché c’è l’obbligo. Attenzione: si rischia la stessa deriva coi vaccini, le persone vanno conquistate non confuse e respinte. In più c’è l’aspetto psichiatrico".

Quale?

"Se entri in un supermercato senza mascherina, ti guardano come un fuorilegge. Tutta colpa dei governi Conte e Draghi. La mascherina per molte persone è un ansiolitico, non ha effetti reali. È un fatto cosmetico".

Qual è stato il vero contributo delle mascherine?

"Zero vite salvate e una lieve riduzione dei contagi. Il vaccino salva la vita, ecco la verità. Se non sei anziano o immunodepresso, dico: vivi la tua vita".

Lei in quali luoghi indossa il dispositivo di protezione?

"Al lavoro in ospedale".

Se fosse il ministro della Salute, in quali contesti manterrebbe l’obbligo oggi?

"Sui mezzi pubblici e in ospedale, nel resto dei luoghi la raccomanderei. Per arrivare a breve a raccomandarla anche su bus, treni e metro".