Lo stop del prefetto: Sanremo senza pubblico

Il Dpcm in vigore fino al 5 marzo non fa sconti, si salverebbe solo la serata finale. E ora la Rai pensa di ingaggiare dei figuranti

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La curva pandemica non fa sconti. Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 13.571 nuovi casi di Coronavirus contro i 10.497 di martedì. I tamponi effettuati sono 279.762, in aumento rispetto ai 254.070 del giorno prima. Il rapporto tamponi totalipositivi si attesta al 4,85% in salita dal 4,1%. I morti sono 524 (martedì erano stati 603). Sono 22.469, 230 meno di ieri, le persone ricoverate con sintomi negli ospedali italiani. Nelle terapie intensiva si trovano 2.461 persone, 26 meno di 24 ore prima. In isolamento domiciliare ci sono 498.623 persone, 11.715 in meno. Il miglioramento c’è ma è ancora troppo piccolo per consentirsi libertà, come il recente Dpcm e l’ultimo Decreto legge hanno peraltro stabilito. Oltre tutto la campagna vaccinale – complici i ritardi di Pfizer – va molto a rilento. Ad oggi sono stati somministrati in Italia 1.237.328 vaccini, il 76% delle dosi consegnate e appena 7.595 persone che hanno ricevuto la seconda dose. Pochissime per avere un anche minimo effetto sulla pandemia.

E così pur se Sanremo è Sanremo, non ci saranno corsie preferenziali per il Festival: prefetto di Imperia e il sindaco della città dei fiori concordano che il festival sarà senza pubblico pagante. "Una cosa è certa scontata per loro e per noi – ha detto il prefetto di Imperia Alberto Intini, che ieri ha incontrato la Rai per iniziare a discutere del piano sicurezza per il prossimo Festival – non sarà un evento pubblico e questo è evidente. L’attuale Dpcm, in vigore fino a 5 marzo, al massimo resterebbe fuori soltanto la serata finale del 6 (il festival è in programma dal 2 al 6 marzo ndr.), non consente spettacoli aperti al pubblico nei teatri e nei cinema anche all’aperto. Quindi, non c’è alcuna ipotesi di presenza di pubblico né pagante, né su inviti". "È ancora tutto in itinere e prima di compiere valutazioni, bisognerà capire l’evolversi della situazione – ha aggiunto il rappresentante di governo – l’unica cosa che mi sento di dire è che la norma è chiara e Sanremo non sarà un’eccezione". E il sindaco Alberto Banchieri concorda: "A Sanremo 2021 non ci sarà né pubblico pagante né inviti, come d’altronde ha già ribadito il prefetto Intini ed è scritto nel Dpcm". Ma la Rai ha (forse) un carta di riserva. La Rai, da quanto filtra, "si atterrà alle disposizioni delle autorità competenti riguardo ad ogni decisione relativa alla sicurezza per il prossimo Festival di Sanremo". Ma non potendoci essere il pubblico in sala all’Ariston si starebbe valutando, "sempre se autorizzati", di utilizzare dei figuranti contrattualizzati visto che l’Ariston è equiparato ad uno studio televisivo. Dopo che era circolata l’ipotesi di ospitare il festival su una nave, adesso quella che va la maggiore in Rai è un festival all’Ariston, ma con pubblico finto.

Altro nodo è la gestione del centro della città, un dedalo di stradine tradizionalmente invaso da curiosi e addetti ai lavori, già da diversi anni blindato in una sorta di zona rossa . Per evitare gli assembramenti potrebbe essere confermata la zona rossa in centro e potrebbero essere ridimensionate le attività che negli ultimi anni si sono svolte fuori dell’Ariston. Quanto alla sala stampa, i giornalisti accreditati dovrebbero essere non più di 70-80, ospitati al Palafiori o al Casinò, mentre ai fotografi sarebbe riservata la galleria del teatro. Tutte ipotesi da confermare. Intanto, dopo la richiesta di un protocollo validato dal Comitato tecnico scientifico avanzata nei giorni scorsi dalla Fimi, la Federazione dell’industria musicale, oggi è il presidente dell’Afi, l’Associazione fonografici, Sergio Cerruti, insieme con i produttori musicali indipendenti, a chiedere al ministro della Salute Speranza e al Cts "di intervenire quanto prima per definire le linee guida necessarie a garantire la sicurezza sanitaria del Festival".