Lei lo aveva detto fin da subito: "Mio nonno e Kennedy non sarebbero mai arrivati a un’escalation così. E l’Ucraina sarebbe stata salvata". Suo nonno era l’ex leader sovietico Nikita Kruscev. E lei, per essere precisi, è la sua pronipote, perché figlia della nipote di Kruscev, Julia, adottata da lui come una figlia. Ora, dall’America, dove vive e insegna, spiega che cosa sia l’Ucraina per la Russia e quale sarebbe la via d’uscita dalla guerra. Putina. "Russia più forte grazie alle sanzioni" Nina Krushcheva, da russa e da studiosa di Storia, cosa pensa delle ultime mosse di Putin? "Putin sta dicendo che l’”operazione militare speciale in Ucraina” sarà portata a termine. È stato coerente. Gli obiettivi in Donbass possono già essere spacciati come una “vittoria”". Una vittoria, dice? "Mariupol è sotto il controllo russo, Kherson e le repubbliche auto-proclamatesi di Donetsk e Luhansk sono prossime all’esserlo. Il Cremlino ha impiegato più tempo del previsto, ma ci sta arrivando. La domanda ora è se andrà ancora avanti". In America, ma anche in Germania, si è sollevata la questione se Putin sia malato o squilibrato. Lei, che lo contesta da anni, come lo considera? "Non ci sono prove della sua malattia. Rumors simili in Russia sono circolati per anni. Ma il desiderio altrui che lo sia o che accada non rende ciò vero. Putin è un autocrate, anzi un dittatore ora, e tutti i dittatori soffrono di un malessere simile: sono paranoici, sospettosi, pervasi dall’idea che solo loro sappiano qual è il bene della nazione. Questo descrive in qualche modo anche Putin". Qual è la vera ragione per cui ha voluto riaccendere le ambizioni imperialiste sovietiche? "Non è questione di ambizioni imperialistiche sovietiche. È una visione limitata, ignorante, di una parte politica soprattutto americana, che l’Europa tende a ripetere a pappagallo. Viviamo ...
© Riproduzione riservata