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I timori di contagiare i parenti ma anche l’aumento vertiginoso dei casi ha fatto impennare le prenotazioni di tamponi rapidi: 700mila al giorno, il 20% in più rispetto ai giorni prima delle festività. Sono cresciute a livelli esponenziali le richieste di esami (dalle indagini di laboratorio più sofisticate ai kit fai-da-te) mandando in affanno ambulatori, drive-in e gazebo. Ai primi sintomi di malessere, o nel dubbio dopo un contatto ravvicinato con un Covid-19, tutti si precipitano a fare un tampone, vaccinati e no. Ma quando è opportuno fare gli accertamenti? Lasciamo agli specialisti il compito di decidere. Tampone molecolare, rapido o fai da te: ecco quando farli con le nuove regole Covid Tampone molecolare, rapido o fai da te: differenze e quanto sono affidabili Covid e quarantena, cosa succede ora. Ecco come potrebbero cambiare le regole Contatto sospetto, cosa devo fare? In presenza di sintomi sospetti (febbre, segni respiratori, quadri di tipo influenzale), per accertare la natura del malessere, chiedete al medico. "I casi sospetti – ha spiegato Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg) – vanno muniti di mascherina filtrante tipo Ffp2, e una volta isolati, si dovrà effettuare un’indagine epidemiologica sui contatti degli ultimi giorni, richiedendo un tampone molecolare laddove ritenuto opportuno". Quarantena: nuove regole e quanti giorni. Quando entra in vigore il Decreto Cena da partenti, ha senso un test prima? Migliaia di persone in Italia si sono sottoposte in questi giorni a un test estemporaneo, prima di riunirsi a tavola con parenti o amici. Sono comportamenti ispirati al principio di precauzione. "Un momento conviviale, senza un eccessivo numero di persone è ammissibile, dobbiamo però ricordare che anche tra i vaccinati un margine di rischio c’è, quindi magari non dispiacerebbe un test antigenico prima di andare a trovare il nonno, per essere tutti più ...
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