ArchiveInfluenza 2021: sintomi e differenze con il Covid. Cosa sappiamo

Influenza 2021: sintomi e differenze con il Covid. Cosa sappiamo

Prende il via in questi giorni la campagna di profilassi antinfluenzale: la vaccinazione è indicata anche per via della sovrapposizione del Covid e dell'influenza stagionale

Vaccino antinfluenzale (Ansa)

Vaccino antinfluenzale (Ansa)

Roma, 15 ottobre 2021 - Non ci sono solo green pass e tamponi. Prende il via in questi giorni in Italia la grande campagna di profilassi antinfluenzale. La vaccinazione è particolarmente indicata anche per via della sovrapposizione del Covid-19 e dell'influenza stagionale, che hanno sintomi iniziali in parte simili (febbre, tosse, stanchezza e dolori articolari) quindi difficili da distinguere, di conseguenza più difficili da trattare.

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La variante Delta del virus Sars-Cov2, ad esempio, somiglia tantissimo come espressione all'influenza, e quindi può creare confusione inducendo a prescrivere terapie che potrebbero rivelarsi meno efficaci. L'Istituto Superiore di Sanità ha annunciato l'avvio della fase di sorveglianza epidemiologica della virosi con medici sentinella a livello nazionale a partire da lunedì 18 ottobre. Scaglionate in tempi diversi, le regioni stanno iniziando a distribuire dosi di vaccino antinfluenzale.

Come si propaga

L'influenza è molto contagiosa, si trasmette già prima della comparsa dei sintomi e fino a 3-7 giorni dopo l'inizio della malattia, per dispersione aerea dei virus respiratori, arrivando a colonizzare le mucose del cavo orale, delle fosse nasali e del faringe, ma anche attraverso un contatto con le dita contaminate dalle secrezioni respiratorie, portate alla bocca.

Precauzioni

Lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso, o aver starnutito, coprirsi la bocca e il naso quando si starnutisce, evitare contatti ravvicinati con chi presenta segni di raffreddore o malattie respiratorie sono efficaci misure preventive.

Conseguenze

L'influenza può colpire in ogni età e causare complicanze quali bronchiti, polmoniti e, soprattutto nei bambini, sinusiti e otiti. La campagna antinfluenzale si rivolge a tutti, con particolare riguardo verso le categorie a rischio e maggiormente a contatto con il pubblico, alle quali la protezione è offerta gratuitamente: donne in gravidanza, cittadini ultrasessantenni, bambini di età compresa fra 6 mesi e 6 anni, persone di qualsiasi età affette da patologie tali da aumentare il rischio di complicanze, ricoverati lungodegenti, familiari di soggetti a rischio, addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo e personale a contatto con animali che, è stato evidenziato, potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.

Mutazioni

"Per l'influenza dobbiamo vaccinarci - ha dichiarato Andrea Gori, docente di malattie infettive all'Università di Milano - perché ogni anno il virus tende a mutare. Muta molto più facilmente di un Coronavirus, per cui sulla base delle tipologie che circolano negli ultimi mesi si aggiornano le combinazioni, per andare a coprire le diverse varianti".

Vaccinazioni concomitanti

Le vaccinazioni anti-influenzale e anti-Covid19, oltre che pienamente compatibili, sono entrambe consigliate. In particolare, per le categorie a rischio per le quali è attualmente autorizzata la terza dose/booster contro il Covid-19 (sanitari, ultraottantenni, pazienti delle case di riposo, fragili), sarà offerta la possibilità di vaccinarsi contestualmente oppure separatamente, come preferiscono. I risultati preliminari del primo studio descrittivo di distribuzione concomitante del vaccino quadrivalente ad alto dosaggio di Sanofi Pasteur con la terza dose di vaccino Covid-19 mRna mostrano che la somministrazione contemporanea dei due vaccini è risultata sicura, ben tollerata e con una adeguata risposta anticorpale pari a ciascun vaccino somministrato singolarmente. Sopra i 65 anni d'età, per quanti devono ancora farlo, viene consigliato anche il vaccino anti-pneumococcico coniugato 13 valente, che allontana il rischio polmonite batterica.

Casi isolati

Un primo caso di virus influenzale A/H3 identificato a Varese è stato confermato presso l'Università di Milano in un bambino con sintomatologia influenzale. Un secondo caso di virus influenzale A/H3 identificato presso l'Ospedale Amedeo di Savoia di Torino in un bambino con un quadro di polmonite.

Sintomi

Malattia respiratoria facilmente trasmissibile, normalmente l'influenza provoca aumento di temperatura misurabile con un termometro, spossatezza, dolore a livello delle giunture (sensazione di ossa rotte e muscoli indolenziti), e si risolve dopo tre o quattro giorni di riposo, ma in alcune categorie di persone, soprattutto anziani e malati cronici, può provocare complicanze gravi. Di qui, e anche per evitare la doppia epidemia in contemporanea con quella Covid, l'importanza di vaccinarsi. E il periodo più indicato per farlo è quello autunnale, ricorda l'Istituto superiore di sanità.

Le differenze col Covid

Una delle differenze con il Coronavirus si gioca sull'apparato respiratorio, ma i sintomi sono molto simili, soprattutto nella fase iniziale. La prova regina resta ovviamente il tampone: difficile senza un test essere certi che non si tratti di Covid. E ricordiamo che alcune forme influenzali possono portare alla perdita di gusto e olfatto. Anche se, va detto, il sintomo è più raro rispetto a quanto accade nel Coronavirus. La discriminante sta allora nell'evoluzione dell'infezione: l'influenza non porta a quelle forme di polmonite interstiziale che può indurre il Sars Cov-2. L'utilizzo del saturimetro è importante dopo la diagnosi del test, per monitorare l'andamento della malattia. Ma valori buoni di ossigenazione del sangue non possono escludere la presenza del Covid. 

Copertura

Nell'autunno del 2020 l'avvio della campagna antinfluenzale aveva permesso di raggiungere una copertura nella popolazione anziana di oltre il 65%, molto più alta rispetto al 54% del 2019. Allo studio vaccini contro l'influenza basati sulla stessa tecnologia dell'Rna messaggero utilizzata nelle vaccinazioni Covid-19. Seqirus, Moderna, Pfizer e Sanofi, sono aziende che hanno annunciato di aver avviato test in questo senso, e potrebbero presto essere seguite da altre che stanno conducendo studi in fase preclinica. Con i vaccini a mRNA, spiega un articolo su Nature, le risposte immunitarie potrebbero essere più ampie, la selezione del ceppo più accurata e la produzione potrebbe essere più rapida e flessibile.

Previsioni

“Alla luce dei casi di influenza stagionale verificatisi lo scorso anno e dell'allentamento delle restrizioni indette per arginare la pandemia, quest'anno si prevede una stagione influenzale a media intensità, per cui si raccomandano cautela e prevenzione", ha dichiarato Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr. "Lo scorso anno abbiamo assistito a una circolazione molto bassa dei virus influenzali - spiega il ricercatore - a questi valori potrebbero aver contribuito le misure di prevenzione che hanno limitato la circolazione di tutti i virus respiratori".

Ceppi prevalenti

In queste settimane circoleranno virus cosiddetti parainfluenzali. L'influenza vera invece scatta quando il freddo intenso è prolungato. E l'influenza 2021-2022 - spiega Fabrizio Pregliasco, igienista virologo dell'Università di Milano - sarà contraddistinta dalla prevalenza di due virus diversi rispetto a quello dello scorso anno: una variante H1N1 e una variante H3N2 relativamente nuova che arriva dall'emisfero australe, che quindi potrebbe dare di per sé come virus una stagione di intensità media: 4-6milioni di casi”.

Anziani

L’influenza, terza causa di morte per patologia infettiva in Italia, è nota a tutti ma solo il 4,4% ammette di averne molta paura – dati Censis – mentre il 25,8% dei più anziani (con più di 75 anni) non la teme affatto. In Italia, ricorda Michele Conversano (comitato scientifico HappyAgeing), la patologia influenzale interessa, ogni anno, circa il 9% della popolazione generale e circa ottomila sono i decessi annuali correlabili all’influenza e alle sue complicanze e di questi l’84% riguarda i soggetti sopra i 65 anni. La percentuale dei soggetti vaccinati tra gli ultrasessantenni stenta a raggiungere la soglia minima auspicabile del 75% nonostante nella scorsa stagione si sia raggiunta una copertura più alta rispetto agli anni precedenti.

Bambini

Quest'anno, con le scuole aperte e la maggiore mobilità, sono attesi più casi di influenza tra i piccoli rispetto allo scorso anno. E se questa fascia di età "ha la fortuna di beneficiare di una risposta immunitaria che le consente di difendersi alla grande contro i virus respiratori, rappresenta però il tramite per la diffusione dell'agente infettivo". Lo ha dichiarato Rocco Russo, responsabile tavolo tecnico vaccini Sip (Società italiana di pediatria), che invita a non sottovalutare questa infezione respiratoria nei più piccoli.