Tabaccaio Napoli, in cella il Lupin del Gratta e vinci. Sognava la fuga dalla monotonia

Il tabaccaio prova a difendersi: "Il biglietto è mio, non dell’anziana". Ma in fondo ci strappa un sorriso

Gaetano Scutellaro

Gaetano Scutellaro

Lettera a Gaetano Scutellaro, il tabaccaio di Napoli scappato col Gratta e vinci sottratto a una signora, fermato a Fiumicino mentre stava per imbarcarsi per le Canarie e finito dietro le sbarre.

Il tabaccaio crolla: "Chiedo perdono"

Caro Gaetano, lo sappiamo che dovremmo tirarti le orecchie perché quelle cose non si fanno e poi per giunta a una povera signora settantenne. Ma con questa fuga fallita da Fantomas di periferia, da Diabolik minore, ci hai acceso la fantasia. Volevi andar via e ci hai provato, anche se in maniera troppo "puffarola". Mezza Italia non ha detto: "Ma guarda che roba!" indignandosi, ma ha sorriso. Sì Gaetano, ci hai fatto sorridere. Hai fatto sorridere migliaia e migliaia di persone con le loro vite piatte, i loro uffici, le loro logiche aziendali e famigliari, i figli indiavolati quando si arriva a casa, le mogli che mandano i mariti a fare la spesa e gli fanno la "cioccata" se sbagliano a prendere una confezione di yogurt. Ti sei visto passare sotto il naso la fortuna, la possibilità di mandare tutti a quel paese e di andartene là dove hai sempre sognato, libero, alle Canarie con l’acqua cristallina e i culi al vento. Non dovevi farlo ma l’hai fatto, Gaetano.

La caldaia in ebollizione che avevi dentro è scoppiata e hai detto basta. Paolo Conte in una canzone dice: "La fuga nella vita chi lo sa, che non sia proprio lei la quinta essenza, sì ma di noi si può fare senza, tanto il tempo passa anche sotto ai sofà". Tu di quei sofà ti eri già rotto. E lo sai quanta gente come te si è già rotta e sogna un colpo di mano come l’hai fatto tu. Ma è il risultato che ti rende ancor più simpatico Gaetano (anche se le orecchie te le dobbiamo tirare molto, l’abbiamo detto). La tua fuga si è infranta all’aeroporto di Fiumicino. Tu quell’aereo per Fuerteventura non l’hai preso, ti hanno beccato perchè hai avuto una sfortuna boia Gaetano, vecchio Lupin di tabaccheria. Non le hai viste quelle spiagge che sognavi, quei cocktail in riva al mare, quelle donne da sogno, con quel passo che il tuo occhio non vedeva l’ora di seguire fino all’orizzonte.

La tua vita di Napoli, della tabaccheria, della gente che viene a grattare la fortuna e poi torna a casa mesta, non ti bastava più. Hai voluto grattarla tu la fortuna, scappando da un’uscita secondaria in scooter per andare a depositare quel biglietto da 500mila euro. Chissà quanto sarebbe durata alle Canarie con 500mila euro, Gaetano. Un anno, due, tre? Ma non ci hai pensato. Intanto si va, hai detto, con un coraggio da leone. Per quello che molta gente, siamo sicuri, ti ha preso quasi in simpatia, la gente degli ergastoli sentimentali e quotidiani.

Quelli che sanno che gli amori sono a tempo determinato e che si chiedono perché, quando uno becca l’ergastolo per aver fatto una roba tremenda, dopo 30 anni è fuori per legge e invece, con quegli "ergastoli" lì, rischi di stare dentro 50 anni. Adesso torni indietro Gaetano, indietro dal sogno e la tua abbronzatura appassirà da qualche parte. Ma la storia del tabaccaio in fuga rischia di diventare una storia da raccontare, lo sai. Solo una cosa. Chiedi scusa a quella signora va. Anche a te hanno rubato un sogno, ma tu prima l’avevi rubato a lei.